
Agevolazioni Legge 104 - (centrostudifinanza.it)
Per i titolari della Legge 104/1992, che tutela i diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, esistono diverse agevolazioni
Possibilità che permettono di ridurre o azzerare alcune spese relative alla casa, con particolare attenzione alle spese condominiali e agli interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sebbene gli aiuti previsti non siano molti, è fondamentale conoscerli per poter usufruire di queste importanti misure di risparmio.
Le agevolazioni previste dalla Legge 104, seppur con criteri restrittivi, rappresentano un importante supporto per garantire un’abitazione accessibile e una migliore qualità della vita ai disabili e alle loro famiglie, oltre a sostenere economicamente chi si prende cura di loro. Conoscere e seguire correttamente le procedure per accedere a questi benefici è fondamentale per non perdere opportunità di risparmio e sostegno.
Agevolazioni sulla casa per i titolari Legge 104: cosa prevede la normativa
La casa rappresenta un bene fondamentale, soprattutto per chi convive con disabilità motorie o gravi limitazioni alla mobilità. In questi casi, l’abitazione deve essere adattata per garantire comfort e autonomia, spesso attraverso lavori di ristrutturazione per eliminare le barriere architettoniche. Questi interventi, però, possono risultare molto onerosi.

Per questo motivo è disponibile il Bonus eliminazione barriere architettoniche, una detrazione fiscale che consente di recuperare il 75% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2025. Tale agevolazione è rivolta a chi realizza interventi che semplificano la vita domestica a persone con disabilità grave, secondo la definizione dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992.
Oltre al noto bonus per le ristrutturazioni, un aspetto meno conosciuto riguarda le spese condominiali. Per i disabili titolari della Legge 104 è possibile ottenere esenzioni o riduzioni di queste spese, in particolare se sono legate all’uso di impianti come ascensori o altri dispositivi finalizzati a migliorare l’accessibilità nelle parti comuni dell’edificio.
Le spese condominiali, spesso fonte di preoccupazione economica, possono essere ridotte o cancellate per i titolari della Legge 104. In particolare, sono previsti:
- sgravi fiscali e agevolazioni IVA al 4% per acquisto e installazione di dispositivi volti a migliorare l’accessibilità;
- detrazione IRPEF del 75% per lavori di abbattimento delle barriere architettoniche nelle parti comuni;
- detrazione IRPEF del 50% con un tetto massimo di 96.000 euro per spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, che nel 2025 scende al 36% per gli immobili diversi dall’abitazione principale.
Un esempio pratico è rappresentato dal disabile che risiede al piano terra e per ragioni motorie non può utilizzare l’ascensore: in questo caso è esente dal pagamento delle spese relative all’uso dell’impianto.
Gli interventi agevolabili includono:
- realizzazione di scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici;
- automazione degli impianti per l’abbattimento delle barriere;
- opere di adeguamento delle parti comuni e delle singole unità immobiliari.
Il tetto massimo di spesa per la detrazione è differenziato in base al tipo di edificio:
- 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari indipendenti;
- 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari in edifici fino a 8 unità;
- 30.000 euro moltiplicati per le unità in edifici con più di 8 unità.
Le spese devono essere documentate e sostenute con bonifico parlante entro il periodo previsto. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Un’altra importante agevolazione per i titolari della Legge 104 è l’esenzione dal bollo auto. Possono richiederla:
- persone con disabilità riconosciuta ai sensi dell’art. 3, comma 3 della Legge 104/1992;
- invalidi pluriamputati;
- non vedenti e sordomuti assoluti;
- persone con handicap psichico o mentale che percepiscono l’indennità di accompagnamento.
L’esenzione si applica a un solo veicolo di proprietà del disabile o di un familiare fiscalmente a carico, a condizione che il veicolo sia adattato in funzione dell’invalidità, con potenza non superiore a 185 kW a partire dal 2025, indipendentemente dal tipo di alimentazione.