
Novità congedi assistenza disabili - (centrostudifinanza.it)
Una recente sentenza della Cassazione ha ribadito con fermezza che non è consentito sostituire i permessi mensili con i giorni di ferie
Importanti aggiornamenti riguardano la Legge 104 e le modalità di utilizzo dei permessi 104 da parte dei lavoratori che assistono persone con disabilità grave. Una recente sentenza della Corte suprema di Cassazione ha ribadito con fermezza che non è consentito sostituire i permessi mensili di tre giorni previsti dalla normativa con giorni di ferie, confermando così il diritto soggettivo e imprescindibile dei lavoratori caregiver.
I permessi 104 sono concessi non solo alle persone con disabilità grave, ma anche ai lavoratori che assistono un familiare entro il terzo grado di parentela o affinità. Il loro utilizzo è strettamente legato all’assistenza del soggetto disabile, che richiede una presenza continuativa e significativa, non limitata all’orario di lavoro.
Durante i giorni di permesso, il lavoratore deve dedicarsi prioritariamente alla cura del familiare, rinunciando agli impegni personali. La richiesta di permessi deve essere formalizzata al datore di lavoro, il quale non può legittimamente imporre la fruizione di ferie in sostituzione dei permessi stessi.
L’interpretazione giurisprudenziale sottolinea che i permessi non possono essere utilizzati come giorni di riposo o di vacanza, né possono essere scambiati con altri istituti contrattuali, poiché nascono da un’esigenza di carattere solidaristico e assistenziale, con finalità di tutela della salute e dell’integrazione sociale del disabile.
Nuovi orientamenti su permessi e ferie secondo la Cassazione
I permessi retribuiti di tre giorni al mese ai sensi della Legge 104/1992 rappresentano una tutela fondamentale per i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave. Questi permessi consentono di assentarsi dal lavoro senza rischio di sanzioni o licenziamenti, a condizione che siano effettivamente utilizzati per l’assistenza al disabile.

Tuttavia, non di rado i datori di lavoro hanno proposto ai dipendenti di “convertire” i permessi in giorni di ferie, soprattutto quando questi ultimi risultano ancora disponibili. La questione è stata oggetto di numerose pronunce giurisprudenziali, ribadendo che tale sostituzione non è ammissibile. La Cassazione, con sentenze come la numero 3209 del 2016, ha chiarito che i permessi 104 sono un diritto soggettivo pieno e non possono essere subordinati a valutazioni di natura organizzativa o trasformati in ferie o altro istituto contrattuale.
“La limitazione del potere organizzativo del datore di lavoro si giustifica con l’esigenza di tutelare gli interessi solidaristici e familiari dei caregiver, riconoscendo il valore fondamentale del loro ruolo nel sostegno delle persone più fragili,” si legge nelle motivazioni della Corte.
A partire dal 30 giugno 2024, ha preso vigore il cosiddetto Decreto Disabilità, una riforma che introduce modifiche sostanziali alla Legge 104/1992, con efficacia piena da gennaio 2025. Tra le novità più rilevanti:
- La definizione di persona con disabilità viene aggiornata in linea con i principi della Convenzione ONU, includendo la valutazione multidimensionale e il concetto di barriere ambientali che ostacolano la partecipazione sociale.
- Viene istituita una procedura semplificata e unificata per l’accertamento della disabilità, con gestione esclusiva da parte dell’INPS a partire dal 1° gennaio 2026, tramite visite collegiali e valutazioni bio-psico-sociali.
- Viene rafforzata la tutela del progetto di vita individuale e personalizzato, strumento che mira a migliorare le condizioni personali e sociali del soggetto disabile, facilitandone l’inclusione.
Queste innovazioni intendono semplificare e rendere più efficace il sistema di sostegno, eliminando la frammentazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, e valorizzando al contempo il ruolo della famiglia e del caregiver.