
A luglio arrivano più di € 1000 ma non per tutti - centrostudifinanza.it
Molti contribuenti italiani riceveranno il rimborso Irpef direttamente sul conto. Ma per ottenerlo senza intoppi è necessario controllare scadenze, dati bancari e correttezza della dichiarazione.
Con l’estate ormai nel vivo, torna il tema dei rimborsi legati al modello 730, un passaggio importante per milioni di lavoratori e pensionati. A partire da luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha iniziato ad accreditare direttamente sui conti correnti gli importi spettanti ai contribuenti, sulla base delle spese detraibili dichiarate nell’anno fiscale precedente. L’importo massimo che può essere riconosciuto arriva a 1.300 euro.
Il modello 730 rappresenta ancora oggi lo strumento più utilizzato per comunicare le dichiarazioni dei redditi. Attraverso di esso si calcolano gli eventuali crediti d’imposta che, se spettanti, vengono poi restituiti sotto forma di rimborso. Per questo motivo è fondamentale inviarlo nei tempi previsti e verificare che non ci siano errori nei dati inseriti: un codice IBAN sbagliato, una spesa mal dichiarata o un documento non allegato possono compromettere l’accredito.
Scadenze da ricordare e meccanismo dell’accredito sul conto
Il 30 settembre 2025 è la scadenza ultima per presentare correttamente il modello 730. Superata questa data, il contribuente rischia di perdere il diritto al rimborso o comunque di subire forti ritardi nell’erogazione. La maggior parte dei rimborsi viene comunque accreditata tra luglio e dicembre, a seconda della data di invio della dichiarazione e della presenza o meno di un sostituto d’imposta.
Chi presenta il modello con datore di lavoro o ente pensionistico come sostituto riceverà l’accredito direttamente nel cedolino dello stipendio o della pensione. In assenza del sostituto, sarà l’Agenzia delle Entrate a effettuare l’accredito diretto, partendo dal secondo mese successivo all’invio del modello.

Non a caso, è importante controllare che l’IBAN comunicato sia corretto, aggiornato e intestato al dichiarante. Ogni errore in questa fase rischia di bloccare l’accredito per settimane. Anche eventuali incongruenze tra i dati anagrafici o fiscali possono ritardare il processo. Per i pensionati, il rimborso potrebbe essere rateizzato nei cedolini mensili oppure versato in un’unica soluzione.
Cosa fare per evitare errori e ottenere il rimborso senza ritardi
I contribuenti devono prestare attenzione non solo ai dati bancari, ma anche all’elenco completo delle spese detraibili dichiarate: sanitarie, scolastiche, assicurative, mutui, ristrutturazioni. Ogni voce deve essere accompagnata da documentazione valida e coerente con quanto inserito nel modello. In caso di errore o dimenticanza, il rimborso può essere sospeso o respinto, con l’obbligo di integrare o correggere.
Chi ha presentato il modello senza l’aiuto di un commercialista o CAF può verificare lo stato del rimborso tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con SPID, CIE o CNS. In caso di anomalie, è possibile inviare una segnalazione o fissare un appuntamento. Anche i patronati possono fornire supporto, specie per i contribuenti meno esperti.
Il rimborso del modello 730, soprattutto in un momento economico complicato, rappresenta per molte famiglie una boccata d’ossigeno. Riuscire ad accedervi in tempi rapidi dipende soprattutto dall’attenzione nella compilazione, dal rispetto delle scadenze e dalla capacità di monitorare lo stato della pratica senza affidarsi al caso. Chi si muove per tempo, spesso evita complicazioni.