
Calcola la detrazione delle spese scolastiche - (centrostudifinanza.it)
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per le famiglie italiane riguardo alle detrazioni per le spese scolastiche
Le modifiche riguardano in particolare l’innalzamento delle soglie massime di spesa detraibile, con l’obiettivo di sostenere i nuclei familiari nel sostenere i costi legati all’istruzione dei figli. Le novità si applicheranno alle spese sostenute nel 2025 e potranno essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2026.
Le spese devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, ma solo se effettuate con metodi di pagamento tracciabili. Nel caso in cui il datore di lavoro rimborsi totalmente o parzialmente le spese scolastiche a titolo di benefit, la parte rimborsata non può essere inserita nella dichiarazione dei redditi. La detrazione si potrà richiedere solo sulla quota non rimborsata.
Aumento delle soglie per le detrazioni sulle spese scolastiche
La principale novità contenuta nella manovra riguarda l’aumento del limite massimo detraibile per ogni studente, che passa da 800 euro a 1.000 euro. Questo incremento riguarda le spese per la frequenza delle scuole dell’infanzia, del primo ciclo d’istruzione (elementari e medie) e della scuola secondaria di secondo grado, inclusi gli istituti paritari. Dal punto di vista fiscale, l’aumento significa che per ogni figlio si potrà ottenere una detrazione fino a 190 euro (19% di 1.000 euro), rispetto ai 152 euro previsti in precedenza, con un risparmio fiscale incrementale di 38 euro per studente.

Va sottolineato che l’impatto di queste modifiche non sarà immediato: infatti, le spese sostenute nel 2025 potranno essere detratte nella dichiarazione dei redditi relativa al 2026.
La detrazione al 19% si applica a diverse tipologie di spese inerenti l’istruzione, purché effettuate con metodi di pagamento tracciabili come bonifici o PagoPA. Le principali voci detraibili sono:
- Tasse d’iscrizione, frequenza e contributi obbligatori e volontari stabiliti dalla scuola;
- Servizi scolastici integrativi, quali mensa, pre e post scuola, anche se gestiti da enti esterni;
- Gite scolastiche, assicurazioni e attività extracurricolari organizzate dalla scuola;
- Trasporto scolastico, introdotto nel 2018 fra le spese detraibili, purché tracciabile, anche in caso di gestione comunale o da terzi. Tale voce è cumulabile con gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale o interregionale.
Non rientrano invece nelle spese detraibili l’acquisto di materiale scolastico, come libri di testo e cancelleria.
Le detrazioni sono soggette a limiti massimi di spesa differenziati in base all’istituto frequentato:
- Asili nido: limite di 632 euro (detrazione massima 120 euro);
- Scuole materne, elementari, medie e superiori: limite di 1.000 euro (dal 2025, detrazione massima 190 euro);
- Università pubbliche: nessun limite massimo, detrazione del 19% sull’intero importo sostenuto;
- Università non statali: detrazione limitata alle disposizioni del Ministero dell’Università e della Ricerca;
- Affitto per studenti fuori sede: detrazione fino a un massimo di 2.633 euro.
Un’attenzione particolare è riservata alle famiglie con figli affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), per le quali è prevista una detrazione del 19% senza limite di spesa per l’acquisto di strumenti didattici o informatici compensativi.
Inoltre, chi ha figli iscritti a licei musicali o conservatori può beneficiare di un bonus fiscale del 65% sull’acquisto di strumenti musicali, con un tetto massimo di 2.500 euro.