
Ecco come non pagare più la TARI - (centrostudifinanza.it)
Una buona notizia per le famiglie italiane e per chi desidera ridurre le spese domestiche: addio alla TARI. Ecco come
La tassa sui rifiuti. È possibile non pagarla grazie a un metodo innovativo e 100% legale che arriva direttamente dal Nord. Questo sistema, già adottato da tempo, consente di azzerare o ridurre drasticamente il costo della tassa sui rifiuti, un vero sollievo per le tasche degli italiani.
La TARI (Tassa sui Rifiuti) è stata istituita nel 2014 con la legge di stabilità per finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. È dovuta da chiunque possieda o detenga locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Il calcolo della tassa si basa principalmente sulla superficie calpestabile degli immobili e sulla quantità di rifiuti prodotti.
In molte città italiane, la TARI rappresenta una voce di spesa significativa per le famiglie, che devono affrontare ogni anno il pagamento di bollette spesso onerose. Nonostante ciò, la legge prevede riduzioni e agevolazioni per determinate categorie, ma il risparmio più consistente può arrivare proprio attraverso pratiche virtuose come il compostaggio domestico.
Roma Capitale, ad esempio, gestisce la TARI con l’obiettivo di coprire i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e applica anche una componente perequativa dal 2024 per la copertura di eventi eccezionali. Le dichiarazioni relative alla tassa devono essere presentate entro scadenze precise e possono essere inviate sia online che attraverso moduli cartacei.
Il metodo per dire addio alla TARI
In Norvegia, la tassa sui rifiuti può essere significativamente ridotta o addirittura azzerata grazie all’adozione del compostaggio domestico, una pratica che consente di trasformare i rifiuti organici in fertilizzante naturale. Questo processo, oltre a essere ecosostenibile, permette di diminuire la quantità di rifiuti da smaltire, con un impatto diretto sulla tariffa applicata.

L’esperienza norvegese dimostra che, con pochi semplici accorgimenti, è possibile ottenere un notevole risparmio sulla TARI. In Italia, infatti, diversi Comuni hanno già iniziato a riconoscere agevolazioni a chi sceglie di praticare il compostaggio domestico, premiando chi contribuisce attivamente a ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati.
Il compostaggio domestico consiste nel raccogliere e trasformare in casa gli scarti organici, come gli avanzi di cucina e gli scarti vegetali, in compost, un fertilizzante naturale molto utile per giardini o piante da balcone. Per avviare questa pratica, basta dotarsi di una compostiera, che può essere di piccole dimensioni e adatta anche agli spazi limitati come balconi o terrazzi.
In molti Comuni italiani è possibile iscriversi a un registro comunale dedicato al compostaggio, presentare una dichiarazione di autocertificazione e, in alcuni casi, partecipare a corsi o ricevere kit gratuiti per iniziare. Gli enti locali effettuano controlli per verificare la corretta gestione del compostaggio e, in cambio, concedono una riduzione che può variare dal 10% al 30% sulla quota variabile della TARI.
L’interesse per questo sistema è in forte crescita, anche perché rappresenta una soluzione concreta, economica e ambientalmente sostenibile. Inoltre, la riduzione della tassa sui rifiuti non è un privilegio riservato a pochi, ma una possibilità aperta a tutte le famiglie che decidono di adottare questo metodo.
L’adozione del compostaggio domestico può quindi rappresentare un’opportunità concreta per gli italiani, non solo per abbattere la tassa sui rifiuti, ma anche per contribuire a una gestione più responsabile delle risorse. In un momento in cui la salvaguardia dell’ambiente è imprescindibile, pratiche come queste assumono un valore ancora più importante.