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Bagaglio a mano, cambia tutto: le nuove regole da sapere se non vuoi perdere l’aereo

Il Parlamento europeo lavora a una norma che imponga regole uguali per tutti sul bagaglio a mano gratuito. Ecco cosa prevede e cosa succede oggi in aeroporto.

Con l’arrivo dell’estate, chi parte in aereo deve fare i conti con le regole sul bagaglio a mano. Negli anni, molte compagnie hanno applicato supplementi anche per il semplice trolley da cabina, sfruttando margini normativi e regolamenti interni. Ma qualcosa si muove: il Parlamento europeo sta lavorando a una proposta per rendere la gratuità del bagaglio a mano un diritto valido in tutta l’Unione, fissando misure e peso standard. L’obiettivo è evitare interpretazioni arbitrarie e far rispettare una sentenza della Corte di giustizia europea, che ha già chiarito come il trasporto del bagaglio a mano debba rientrare nel prezzo del biglietto.

Nel frattempo, però, le regole variano da compagnia a compagnia, e il rischio di costi inattesi resta alto. I passeggeri lamentano da tempo una gestione troppo ambigua, in cui la discrezionalità del personale di terra può trasformare un viaggio low cost in una spesa imprevista. Ed è proprio questa assenza di uniformità che ha portato la Commissione Trasporti del Parlamento a proporre un intervento normativo.

Le regole attuali tra trolley, zaini e supplementi poco chiari

Oggi, ogni compagnia aerea ha un proprio regolamento sul bagaglio a mano. E questo crea confusione. Le compagnie di bandiera tendono a concedere qualche centimetro in più, mentre le low-cost applicano regole molto più rigide. In linea generale, il bagaglio a mano deve rispettare misure intorno ai 50x40x20 cm, con un peso che oscilla tra 8 e 10 chili. Superati questi limiti, il rischio di pagare un sovrapprezzo al gate è concreto.

Ma c’è di più. Anche quando il bagaglio è perfettamente a norma, può accadere che venga imbarcato in stiva gratuitamente perché il volo è pieno. In quel caso, le cappelliere non bastano per tutti e la compagnia decide di trasferire alcune valigie sotto. Il vero problema, però, è quando le dimensioni del trolley sono anche solo leggermente fuori misura: in questi casi, l’imbarco diventa a pagamento quasi sempre. E spesso, a prezzi superiori a quelli previsti se si acquistasse il servizio in fase di prenotazione.

Bagaglio a mano gratuito verso l’obbligo UE -centrostudifinanza.it

A complicare le cose c’è il fatto che, in molti casi, le informazioni online non sono chiare, oppure sono scritte in modo da lasciare spazio a interpretazioni. Questo consente alle compagnie di fare leva su regole interne non sempre evidenti, generando incertezza tra i passeggeri. Chi parte senza aver letto attentamente ogni voce del regolamento rischia, quindi, di trovarsi a pagare somme extra per un errore formale o per una valutazione soggettiva del personale in aeroporto.

L’Europa interviene per uniformare le regole e tutelare i passeggeri

Il riferimento normativo esiste già. Il regolamento europeo 1008/2008 stabilisce che il prezzo del biglietto deve includere tutte le spese prevedibili. E anche se non specifica in modo dettagliato quali siano queste spese, una sentenza della Corte di giustizia dell’UE ha chiarito che il bagaglio a mano non può essere soggetto a tariffe aggiuntive, a patto che rispetti limiti ragionevoli di peso e dimensioni. Ma nonostante questo, molti vettori ignorano il principio, e diversi Paesi hanno già inflitto multe per violazioni di questa norma.

Ora, a fare pressione è il Parlamento europeo, che intende approvare un regolamento chiaro e valido per tutti i voli all’interno dell’Unione. La proposta è quella di stabilire misure minime obbligatorie, sia per il trolley da cappelliera che per la borsa da posizionare sotto il sedile. Questo metterebbe fine alla giungla di regolamenti aziendali che permettono oggi ai vettori di stabilire regole su misura, spesso poco trasparenti.

L’approvazione definitiva della norma non è ancora avvenuta, ma l’orientamento politico c’è. E anche le associazioni dei consumatori spingono perché l’iter si concluda in tempi rapidi. Perché a oggi, nonostante la giurisprudenza sia favorevole ai viaggiatori, nessuna compagnia è obbligata a modificare le proprie condizioni. Fino a quando la nuova legge non entrerà in vigore, restano valide le regole interne dei singoli vettori.

Chi si appresta a partire farebbe bene, quindi, a verificare attentamente i termini del contratto di trasporto. Perché tra cappelliere piene, misure al limite e clausole poco chiare, il confine tra diritto e sovrapprezzo è ancora troppo sottile.

Diego Rossi

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