Economia

Bancomat addio, dal prossimo mese tutto sarà rivoluzionato: se non ti adegui non potrai più prelevare contanti

Questo quadro normativo definisce un cambiamento epocale nell’accesso ai servizi digitali e fisici, imponendo alle aziende un adeguamento progressivo.

Dal prossimo 28 giugno entreranno in vigore nuove regole che rivoluzioneranno il modo di interagire con gli sportelli bancomat e altri servizi digitali essenziali, grazie all’adozione dell’Accessibility Act europeo.

Questa direttiva vincolante mira a garantire un’accessibilità universale, in particolare per le persone con disabilità, modificando profondamente l’esperienza di utilizzo di dispositivi tecnologici e piattaforme digitali.

L’Accessibility Act: un passo decisivo verso l’inclusività digitale

L’Accessibility Act (direttiva UE 2019/882), approvato nel 2019, si pone come obiettivo principale quello di assicurare che prodotti e servizi tecnologici siano pienamente accessibili alle persone con disabilità. Questa normativa rappresenta la naturale evoluzione di un percorso iniziato con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Unione europea nel 2010, che sancisce il diritto all’autonomia e alla partecipazione sociale.

L’Unione europea intende così armonizzare le normative nazionali, uniformando i criteri di accessibilità per tutti i Paesi membri, al fine di promuovere un mercato digitale inclusivo e un accesso equo a servizi fondamentali come i prelievi al bancomat, l’acquisto di biglietti tramite distributori automatici o l’uso di piattaforme e-commerce.

L’Italia ha già recepito la direttiva con il decreto legislativo n. 82 del 27 maggio 2022, estendendo gli obblighi di accessibilità anche al settore privato, oltre alla pubblica amministrazione, come previsto dalla Legge Stanca del 2004.

Cambiamenti concreti per bancomat e servizi digitali

A partire dal 28 giugno 2025, tutti i nuovi prodotti e servizi immessi sul mercato dovranno rispettare criteri stringenti di accessibilità, in conformità con gli standard internazionali WCAG 2.1 livello AA. Questo riguarda una vasta gamma di ambiti: siti web, applicazioni, sportelli bancomat, piattaforme bancarie, distributori automatici, servizi di comunicazione digitale e persino sistemi di emergenza come il 112.

Cosa dovranno avere tutti i bancomat – centrostudifinanza.it

Nel dettaglio, gli sportelli bancomat dovranno essere dotati di:

  • comandi vocali tramite cuffie per utenti con disabilità visive;
  • tasti tattili riconoscibili;
  • schermi ad alto contrasto;
  • posizionamento ad un’altezza accessibile anche a persone in carrozzina.

Analogamente, i distributori automatici di biglietti dovranno offrire interfacce semplificate, istruzioni vocali e facilità di accesso per utenti con disabilità motorie o sensoriali. Anche le piattaforme di e-commerce dovranno garantire la navigazione senza mouse, compatibilità con screen reader, testi alternativi per immagini, moduli di pagamento chiari e video con sottotitoli o traduzioni in lingua dei segni.

È importante sottolineare che, nonostante la normativa entri in vigore il 28 giugno, l’Italia ha previsto un periodo transitorio fino al 2030 per l’adeguamento completo di tutti i servizi.

Impatti per le imprese e sanzioni

L’obbligo di conformità riguarda principalmente le aziende con più di 10 dipendenti e un fatturato superiore a 2 milioni di euro, mentre le microimprese sono escluse salvo operazioni in settori particolari.

Le imprese dovranno affrontare investimenti significativi per adeguare prodotti e servizi, implementando soluzioni di design universale e tecnologie assistive. L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) sarà responsabile dei controlli e della vigilanza sul rispetto della normativa.

Le sanzioni per chi non rispetta i requisiti di accessibilità sono piuttosto severe: si va da multe di 5.000 a 40.000 euro per l’immissione sul mercato di prodotti o servizi non conformi, con ulteriori penalità fino a 30.000 euro in caso di mancata collaborazione o inadempienze successive. Per le grandi aziende con fatturati oltre i 500 milioni di euro, le multe possono raggiungere il 5% del fatturato annuo.

Ilaria Losapio

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