
Allarme viaggi: da agosto 2026 ti bloccano in aeroporto se non hai questo documento- www.centrostudifinanza.it
Dal 3 agosto 2026 chi non possiede la carta d’identità elettronica non potrà più viaggiare all’estero. Ecco cosa cambia per chi ha ancora il documento cartaceo e come mettersi in regola.
Una decisione attesa ma che sta già sollevando dubbi e preoccupazioni. A partire dal 3 agosto 2026, chi non è in possesso della carta d’identità elettronica (CIE) non potrà più viaggiare all’estero utilizzando il vecchio documento cartaceo. Lo stabilisce una nuova direttiva recepita dall’Unione Europea, che punta a uniformare e rafforzare i sistemi di identificazione per tutti i cittadini degli Stati membri.
Il documento cartaceo, pur ancora valido, verrà progressivamente dismesso come titolo valido per l’espatrio, in quanto non dotato di microchip e quindi ritenuto non sicuro dagli standard europei. Il provvedimento non riguarda soltanto l’Italia ma tutti i Paesi UE, e potrebbe avere un impatto diretto su milioni di persone, specialmente tra le fasce più anziane o chi, per varie ragioni, non ha ancora aggiornato il proprio documento.
L’effetto pratico sarà chiaro: chi si presenterà in aeroporto o al confine con una carta d’identità cartacea, dal 3 agosto 2026, rischia di non partire. Un problema concreto per chi ha già prenotato viaggi futuri e non si è ancora adeguato.
Cosa cambia dal 2026 e perché è obbligatoria la CIE
La carta d’identità elettronica è già da anni il formato ufficiale per le nuove emissioni. Dotata di microchip e dati biometrici, è considerata più sicura, meno falsificabile e compatibile con i sistemi di controllo automatizzati delle frontiere europee.
L’obbligo di CIE o passaporto per lasciare l’Italia diventerà effettivo dal 3 agosto 2026, lasciando quindi ancora poco più di un anno ai cittadini per regolarizzarsi. Chi possiede già un passaporto in corso di validità potrà continuare a viaggiare all’estero anche senza CIE.

Il costo della carta d’identità elettronica varia da 16 a 22 euro, a seconda del Comune, e la durata dipende dall’età del richiedente: 3 anni per i minori di 3 anni, 5 anni per chi ha tra 3 e 18 anni, 10 anni per tutti gli altri. I tempi per ottenerla, però, possono allungarsi molto, specie nelle grandi città. In alcuni centri urbani già oggi serve attendere settimane per un appuntamento, e la situazione potrebbe peggiorare con l’aumento della domanda.
Le autorità invitano i cittadini a non aspettare l’ultimo momento, soprattutto se si vive in centri come Milano, Roma, Napoli o Torino, dove l’agenda degli appuntamenti è spesso satura anche in condizioni ordinarie.
Viaggi a rischio e consigli pratici: cosa fare per non restare bloccati
Chi ha già programmato le proprie vacanze per l’estate 2026 e intende espatriare utilizzando la vecchia carta d’identità cartacea, rischia concretamente di dover rinunciare al viaggio se non si adegua in tempo. Anche chi ha già prenotato voli, hotel o case all’estero, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di partire a causa del mancato aggiornamento del documento.
È quindi fondamentale verificare la scadenza del proprio documento e, se cartaceo, attivarsi per ottenere la CIE. La richiesta può essere effettuata:
online tramite il sito del Ministero dell’Interno (CIE online)
presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza
tramite prenotazione telefonica, dove previsto
Per evitare file o attese eccessive, conviene agire già ora, evitando di trovarsi bloccati proprio sotto data. Chi viaggia spesso o ha piani internazionali nel 2026 dovrebbe valutare anche il rilascio del passaporto, che resta valido in tutto il mondo, indipendentemente dalla carta d’identità.
La nuova misura, pensata per migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei documenti, rappresenta anche una sfida organizzativa per i Comuni italiani, che nei prossimi mesi dovranno gestire un incremento considerevole di richieste.
Per ora, dunque, niente panico: ma chi non si adegua entro il termine rischia vacanze rovinate, e centinaia di euro buttati per prenotazioni che non potrà utilizzare.