
Bollette raddoppiate, questo apparecchio elettrico che tutti hanno in casa -centrostudifinanza.it
Scopri come questo apparecchio può incidere pesantemente sui costi delle bollette e quali strategie adottare per ridurre i consumi energetici in casa.
Con l’aumento vertiginoso delle bollette energetiche, cresce l’attenzione verso gli elettrodomestici che incidono maggiormente sui consumi domestici. Mentre è comune considerare il frigorifero come il principale responsabile del consumo energetico, un apparecchio spesso sottovalutato rischia di far lievitare notevolmente i costi: lo scaldabagno elettrico. Studi recenti e analisi basate sull’intelligenza artificiale hanno evidenziato come questo dispositivo possa consumare fino a quattro volte l’energia di un moderno frigorifero, anche se utilizzato per sole due ore al giorno.
Lo scaldabagno elettrico funziona riscaldando e mantenendo calda una notevole quantità di acqua, generalmente compresa tra 50 e 100 litri o più. Questo processo richiede un apporto costante di energia, soprattutto quando l’isolamento dell’apparecchio è insufficiente o quando è collocato in ambienti freddi. Nonostante un utilizzo medio di due ore giornaliere per riscaldare l’acqua, il dispositivo può attivarsi più volte nell’arco della giornata per mantenere la temperatura costante, aumentando significativamente il consumo energetico.
Secondo una recente analisi condotta con strumenti di intelligenza artificiale, il consumo mensile di uno scaldabagno elettrico si aggira tra i 120 e i 150 kWh, variando in base al modello e alle modalità di utilizzo. In confronto, un frigorifero moderno con classe energetica A o superiore, pur essendo alimentato 24 ore su 24, consuma tra i 30 e i 50 kWh mensili, poiché si accende solo a intervalli per mantenere la temperatura interna.
Come ridurre il consumo e migliorare l’efficienza dello scaldabagno
Per contenere gli sprechi e ottimizzare i consumi, è fondamentale intervenire su vari aspetti legati all’uso dello scaldabagno elettrico:
- Migliorare l’isolamento termico: scegliere un modello con un buon isolamento o intervenire sull’isolamento dell’ambiente in cui è installato può ridurre significativamente la dispersione di calore.
- Regolare il termostato tra 50°C e 55°C: questa temperatura è sufficiente per l’uso domestico quotidiano ed è più efficiente dal punto di vista energetico rispetto a impostazioni più elevate.

- Ottimizzare l’uso dell’acqua calda: limitare docce prolungate o inutili e adottare comportamenti consapevoli aiuta a ridurre la domanda di acqua calda e quindi l’energia consumata.
- Installare lo scaldabagno vicino ai punti di utilizzo (bagno, cucina): questo riduce la dispersione di calore lungo le tubature e consente un riscaldamento più efficiente.
- Evitare l’installazione in ambienti freddi o con correnti d’aria a meno che non vi sia un adeguato isolamento termico.
Inoltre, è buona prassi spegnere e staccare la spina dello scaldabagno quando non viene utilizzato per periodi prolungati. Questo vale soprattutto in caso di assenze prolungate o vacanze, per evitare consumi inutili e ridurre il rischio di incidenti.
Alcuni modelli di scaldabagno elettrico più recenti sono dotati di una modalità vacanza, che abbassa automaticamente la temperatura dell’acqua al minimo indispensabile per prevenire la proliferazione batterica durante i periodi di inutilizzo. Questa funzione consente di mantenere un livello di sicurezza igienica riducendo al minimo il dispendio energetico.
Per chi è alla ricerca di soluzioni più sostenibili, esistono anche alternative meno energivore, come le stufe a gas per il riscaldamento dell’acqua, che possono rappresentare un’opzione conveniente, soprattutto in abitazioni dove è possibile l’allacciamento a reti di gas naturale o GPL.