
Bollo auto: le novità del 2026 - (centrostudifinanza.it)
Il bollo auto è una delle imposte più odiate dagli automobilisti. Ecco come cambierà nei prossimi mesi: tutte le novità
Il nuovo sistema promette maggiore chiarezza e controllo, ma richiederà anche più attenzione da parte dei contribuenti. Niente più rate, niente sospensioni e scadenze personalizzate impongono una nuova consapevolezza nella gestione dei propri veicoli.
Pianificare per tempo sarà fondamentale per evitare sanzioni e imprevisti. Le novità riguardano modalità di pagamento, scadenze e gestione delle esenzioni, con l’obiettivo di semplificare il sistema e migliorare i controlli fiscali.
Bollo auto: tutte le novità
Il 2026 porterà importanti cambiamenti per chi acquista un’auto nuova in Italia. Con l’introduzione di nuove regole a partire dal 1° gennaio, il pagamento del bollo auto diventerà meno flessibile ma anche più personalizzato. Fino ad oggi, le scadenze del bollo auto erano stabilite su base regionale e coincidevano con tre principali finestre temporali: aprile, agosto e dicembre. Tuttavia, con la nuova normativa, questa regola varrà solo per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 2025.

A partire dal 2026, infatti, per ogni nuova immatricolazione la scadenza del bollo verrà calcolata in base al mese di prima immatricolazione del veicolo. In pratica, se un’auto verrà immatricolata a febbraio 2026, il pagamento del bollo andrà effettuato entro la fine di marzo e la scadenza annuale resterà la stessa anche negli anni successivi. Questo significa che non ci sarà più una data unica per tutti, ma ogni contribuente avrà un proprio calendario di riferimento.
Un’altra modifica significativa riguarda la possibilità di rateizzare il bollo. Oggi alcune Regioni permettono ai cittadini di pagare l’importo in più tranche – mensili, trimestrali o semestrali – per facilitare la gestione economica. Questa opportunità verrà completamente eliminata per chi immatricola un’auto dal 2026 in poi: il pagamento dovrà avvenire in un’unica soluzione annuale. Per molte famiglie questa potrebbe rappresentare una difficoltà, soprattutto in caso di veicoli con potenza elevata, per cui il bollo può superare i 400 o 500 euro all’anno. Diventerà quindi essenziale pianificare in anticipo questa voce di spesa.
Un altro punto critico riguarda i casi in cui l’auto non è utilizzabile, ad esempio a causa di un fermo amministrativo, giudiziario o tecnico. Con la normativa attuale, in alcune situazioni è possibile sospendere il pagamento del bollo. Dal 2026, invece, il principio sarà chiaro: il bollo è dovuto semplicemente per il possesso del veicolo, indipendentemente dal suo utilizzo effettivo.
Le nuove regole forniscono anche chiarimenti in merito alla responsabilità del pagamento del bollo in caso di passaggio di proprietà. A partire dal 2026, il bollo sarà a carico della persona che risulta intestataria del veicolo all’inizio del periodo tributario, indipendentemente da quando avviene la compravendita. Rimangono invariate le modalità di calcolo dell’importo del bollo. Si continuerà a tener conto della potenza del veicolo (espressa in kilowatt) e della classe ambientale. Anche il cosiddetto “superbollo”, che riguarda i veicoli con potenza superiore a 185 kW, resta attivo.
Le esenzioni per veicoli elettrici, ibridi, storici o intestati a persone con disabilità continueranno a essere gestite dalle Regioni, che potranno stabilire liberamente la loro applicazione.