
In questo caso l'esenzione dal bollo auto non ti riguarda - centrostudifinana.it
La normativa sul bollo auto continua a evolvere e da gennaio 2026 sono attese nuove regole che potrebbero modificare le modalità di esenzione.
L’esenzione dal bollo auto continua a rappresentare un tema di grande interesse per i proprietari di veicoli storici e per chi, in base a specifiche condizioni, può usufruire della riduzione o esenzione della tassa automobilistica.
Tuttavia, è fondamentale conoscere il dettaglio imprescindibile che determina se si ha diritto o meno a tale beneficio, pena il rischio di incorrere in sanzioni.
Esenzione bollo auto 2025: quando è valida?
L’esenzione dal pagamento del bollo auto è prevista in diverse situazioni, tra cui spiccano i casi di veicoli intestati a persone con disabilità riconosciute dalla Legge 104, auto elettriche di recente immatricolazione (anche se con limitazioni regionali) e soprattutto i veicoli storici. Per questi ultimi, la normativa distingue tra mezzi immatricolati da almeno 20 anni ma meno di 30, e quelli che superano i 30 anni di vita.
Secondo la Legge di Stabilità 2015, è stata abolita l’esenzione per i veicoli con un’età compresa tra 20 e 29 anni, anche se alcune Regioni non si sono adeguate completamente, generando una disparità territoriale: alcune regioni applicano riduzioni o agevolazioni, altre no.
A livello nazionale, invece, l’esenzione totale è garantita per i veicoli ultra trentennali ad uso non professionale, senza necessità di iscrizione ai registri storici. Tuttavia, questi mezzi devono pagare una tassa di circolazione forfettaria, variabile da Regione a Regione, solo se circolano su strade pubbliche.
Il dettaglio cruciale per le auto storiche
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda il requisito fondamentale perché un veicolo possa essere considerato realmente storico e quindi godere dell’esenzione: la totalità o conformità delle parti originali. Non basta che un’auto abbia raggiunto l’età anagrafica prevista (20 o 30 anni), ma è necessario che elementi come carrozzeria, telaio e motore siano originali o conformi all’originale.

Un recente esposto del Codacons alla Corte dei Conti ha evidenziato che almeno l’80% delle auto certificate come storiche non dovrebbe avere diritto all’esenzione, proprio perché spesso presentano componenti sostitutive non originali o non conformi. Per esempio, un veicolo riparato con ricambi compatibili non omologati dalla casa madre perde il requisito di “originalità” e quindi non dovrebbe beneficiare dell’esenzione.
Ricambi originali o conformi: cosa significa?
I ricambi originali o conformi sono quelli prodotti direttamente dalla casa automobilistica o da fornitori autorizzati che rispettano le specifiche tecniche del costruttore. Questi pezzi garantiscono le stesse prestazioni del componente originale e mantengono l’integrità storica e tecnica del veicolo.
Al contrario, molti automobilisti scelgono pezzi di ricambio “compatibili”, ovvero equivalenti ma non certificati dalla casa madre, per ragioni economiche. Tale scelta compromette la definizione di “auto storica”, escludendo quindi la possibilità di usufruire dell’esenzione bollo.
In alcune Regioni, come la Lombardia, l’esenzione è riconosciuta anche per veicoli ultra ventennali iscritti ai registri storici, senza distinzione tra ventennali e trentennali. Tuttavia, la reale conformità del veicolo resta il criterio più stringente per accedere all’agevolazione.
Questi dettagli tecnici sono fondamentali per evitare problemi con la normativa vigente: in assenza del rispetto di tali requisiti, il rischio è di vedersi annullare l’esenzione e di dover pagare sanzioni per mancati versamenti.