
Bevande di noti marchi da buttare via - centrostudifinanza.it
Noti marchi di bevande da gettare via dal frigo: ci sono notizie sconvolgenti. Ecco perché è assolutamente consigliabile non berle.
Un’indagine approfondita sui livelli di sostanze chimiche nocive nelle bibite più diffuse in Italia ha acceso nuovamente i riflettori sulla qualità delle nostre bevande zuccherate e gassate preferite. La rivista Il Salvagente ha analizzato 14 soft drink tra i più popolari, tra cui Coca-Cola, Pepsi, Fanta ed Estathé, per valutare la presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche, note come “forever chemicals”), pesticidi, zuccheri e ingredienti controversi.
Presenza di PFAS e pesticidi nelle bevande analizzate
Il test ha rivelato la presenza di due composti appartenenti alla famiglia dei PFAS, nello specifico Pfms e PfhxA, in 7 dei campioni analizzati. Il PfhxA, sostanza che l’Unione Europea ha bandito a partire dal 2026 in molti prodotti di uso comune per i suoi effetti nocivi, non è ancora regolamentato specificamente nei soft drink. Per questo motivo, i valori riscontrati sono stati confrontati con i limiti stabiliti per l’acqua potabile, che risultano però più permissivi rispetto alle quantità rinvenute nelle bevande.
Va ricordato che i PFAS sono altamente persistenti nell’ambiente e nell’organismo umano, con potenziali danni a fegato, reni e sistema endocrino. L’accumulo progressivo di queste sostanze rende quindi essenziale un monitoraggio costante anche nelle bibite di consumo quotidiano.

Per quanto riguarda i pesticidi, solo le bevande a base di arancia hanno mostrato tracce di residui chimici, coerenti con il fatto che gli agrumi sono tra i frutti più trattati in agricoltura. Nei campioni di aranciate sono stati individuati quattro pesticidi: imazalil, pyrimethanil, spirotetramat (e suoi metaboliti) e fludioxonil. L’imazalil è classificato come possibile cancerogeno, mentre lo spirotetramat sarà vietato in Europa da ottobre 2025 per i rischi legati a fertilità e sviluppo fetale. Anche pyrimethanil e fludioxonil presentano profili di tossicità e interferenza endocrina.
Attualmente non esistono limiti normativi precisi per i pesticidi nei soft drink; pertanto, il test ha adottato i parametri dell’acqua potabile come riferimento, stabilendo soglie massime di 0,1 microgrammi per litro per singola sostanza e 0,5 microgrammi per litro per la somma totale. Applicando questi criteri, tutte le aranciate supererebbero i limiti di sicurezza.
L’analisi ha preso in esame anche il contenuto di zuccheri e la presenza di dolcificanti artificiali. Alcuni prodotti, tra cui Coca-Cola, Fanta, Schweppes e Lurisia, presentano oltre 10 grammi di zucchero per 100 ml, un dato che equivale a oltre 30 grammi per una lattina standard da 330 ml.
Classifica e risultati più critici: chi sono le bevande peggiori?
Tra i prodotti analizzati, la Lurisia Aranciata è risultata la peggiore, totalizzando solo 3,5 punti su 10. È stata trovata contaminata da numerosi pesticidi e PFAS (Pfms a 2,1 ng/l), con un contenuto di zucchero di 13,6 grammi per 100 ml.
Anche la Sanpellegrino Aranciata Gusto Intenso ha ottenuto un punteggio insufficiente (5,2), presentando residui di imazalil, pyrimethanil, spirotetramat e Pfms a 6,8 ng/l, con 10,1 grammi di zucchero ogni 100 ml.
La Fanta si è avvicinata alla sufficienza (5,9), con tracce di pesticidi ma senza PFAS rilevati, e uno zucchero pari a 11 grammi per 100 ml.
Il test condotto da Il Salvagente ha seguito la normativa ISO 46:2017 per l’analisi di pesticidi e PFAS, confrontando i risultati con i limiti vigenti per l’acqua potabile. Il giudizio complessivo ha attribuito il 40% del peso alla presenza di pesticidi, il 30% ai PFAS e il restante 30% a zuccheri e ingredienti controversi.
Questa indagine sottolinea quanto sia importante non sottovalutare la composizione chimica delle bevande zuccherate e di consumo diffuso, che possono contenere sostanze dannose per la salute umana, soprattutto in relazione all’esposizione prolungata e cumulativa. Le analisi più dettagliate e la classifica completa sono disponibili nel numero di agosto 2025 de Il Salvagente, sia in edicola che in versione digitale.