
Il problema del caldo notturno - (centrostudifinanza.it)
Con l’intensificarsi delle ondate di calore estive, cresce l’allarme non solo per le temperature diurne ma anche per quelle notturne
Le alte temperature notturne sono spesso sottovalutate e altrettanto pericolose. Temperature notturne oltre i 25 gradi Celsius rappresentano infatti un serio rischio per la salute pubblica, soprattutto per i soggetti più vulnerabili come anziani, bambini e persone con patologie respiratorie.
In particolare, le persone con problemi respiratori, come asma o broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), devono essere particolarmente vigilanti e, in caso di difficoltà respiratorie, rivolgersi tempestivamente ai centri pneumologici di riferimento.
Temperature notturne sopra i 25°: un pericolo silenzioso per la salute
Le ondate di calore notturne, caratterizzate da temperature minime superiori ai 25°C, sono un fenomeno in crescita e si rivelano particolarmente insidiose per l’apparato respiratorio. Uno studio recente condotto in Giappone – Paese con latitudini climatiche simili a quelle italiane – e pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, ha evidenziato un aumento del 10% della mortalità per cause respiratorie durante notti tropicali di questo tipo.

L’elemento critico è che il rischio non si esaurisce con il calare del sole. Durante il sonno il calibro dei bronchi si riduce fisiologicamente fino all’8% anche negli individui sani. Questo restringimento, accentuato dal caldo notturno estremo, induce un aumento della temperatura toracica che attiva le fibre nervose dei muscoli respiratori, impedendo loro di rilassarsi e compromettere così il normale svuotamento polmonare. Ne deriva una difficoltà respiratoria che può sfociare in crisi asmatiche gravissime e potenzialmente fatali.
Le notti tropicali stanno aumentando a un ritmo superiore rispetto alle temperature diurne più elevate. Secondo i dati più recenti dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’Italia è tra le nazioni europee più colpite da questo fenomeno, posizionandosi al terzo posto per numero di notti tropicali annuali, dietro soltanto a Grecia e Cipro. Tra il 1981 e il 2010 la media di notti sopra i 20°C era di 41,6 all’anno, ma nelle estati più recenti si sono toccati anche picchi di 48 notti “roventi”, di cui 13 oltre i 23°C.
Il Ministero della Salute ha già attivato una serie di bollettini quotidiani sulle ondate di calore per 27 città italiane, esortando la popolazione a seguire semplici ma efficaci precauzioni. Sebbene le indicazioni per il caldo diurno siano ormai consolidate, le strategie per la notte meritano un’attenzione specifica.
Gli esperti consigliano di utilizzare ventilatori o deumidificatori per mantenere un ambiente domestico più fresco e asciutto durante le ore notturne, soprattutto nelle camere da letto. È fondamentale evitare l’accumulo di calore nelle abitazioni, limitare l’uso di elettrodomestici che producono calore e adottare tende oscuranti per ridurre l’irraggiamento solare durante il giorno.