Follia Dubai Chocolate, tutti lo vogliono ma può essere pericolosissimo: i rischi che si corrono mangiando il dolce più virale del 2025

Dubai Chocolate, tutti lo vogliono ma può essere pericolosissimo - centrostudifinanza.it
Dubai Chocolate diventa virale sui social, ma le autorità segnalano gravi carenze di etichettatura e rischio allergeni. In Italia scattano i controlli.
Sui social è una tendenza travolgente, con video che mostrano consistenze cremose e colori brillanti. Il Dubai Chocolate, reinterpretazione moderna del knafeh mediorientale, ha conquistato milioni di utenti su TikTok e altre piattaforme. Ma mentre cresce la sua popolarità, crescono anche i dubbi sulla sicurezza alimentare. La mancanza di informazioni chiare sulle etichette e la presenza di allergeni non dichiarati stanno sollevando l’allarme tra autorità sanitarie e consumatori, in particolare nel Regno Unito, dove i controlli hanno già fatto scattare restrizioni e ritiri dal mercato.
Etichette incomplete e rischio allergie: cosa hanno scoperto le autorità
Il successo del Dubai Chocolate è stato alimentato da una narrazione estetica e sensoriale: impacchettato con grafiche accattivanti, venduto su TikTok Shop e presentato come un dolce soffice e irresistibile. Tuttavia, dietro l’apparenza si nascondono prodotti spesso non conformi, venduti senza adeguate indicazioni sugli ingredienti e senza evidenza degli allergeni, come latte e frutta a guscio.

Le verifiche condotte dalla Food Standards Agency (FSA) nel Regno Unito hanno rilevato che molti di questi dolci provengono da laboratori non certificati, privi di controlli ufficiali e fuori dai canali di distribuzione tradizionali. La maggior parte delle vendite avviene online, in ambienti dove la regolamentazione è minima e i rischi per chi soffre di allergie risultano elevati.
L’allerta ha portato alcune catene, tra cui Lidl e Waitrose, a limitare la distribuzione del prodotto, mentre si consiglia ai consumatori allergici di evitare l’acquisto in assenza di informazioni chiare sulla confezione.
Il quadro italiano: regole europee, controlli e sistema di allerta
In Italia, la situazione si presenta diversa, grazie all’applicazione del Regolamento UE 1169/2011 che impone etichette complete in lingua italiana, elenco dettagliato degli ingredienti e segnalazione in evidenza degli allergeni. Come ha spiegato Laura Rossi, responsabile nutrizione dell’Istituto Superiore di Sanità, ogni prodotto deve riportare chiaramente il produttore o importatore, pena il blocco dell’immissione in commercio.
Il sistema dei controlli alle dogane, integrato con il RASFF (sistema di allerta rapida europeo), consente di fermare o ritirare rapidamente i prodotti non conformi. In più, i campionamenti regolari nei punti vendita e nelle importazioni aiutano a prevenire rischi prima che il prodotto arrivi sulle tavole.
Secondo Rossi, la presenza di segnalazioni o richiami non è un sintomo di allarme, ma il segno che il meccanismo di controllo funziona. Il problema resta però nei canali paralleli: spedizioni private, rivendite digitali e venditori non certificati sfuggono ai radar ufficiali e possono immettere sul mercato prodotti senza tracciabilità.
I consumatori italiani, specialmente quelli con intolleranze o allergie, sono invitati a controllare ogni confezione, evitare prodotti senza etichetta o con scritte solo in lingua straniera e rivolgersi a canali di vendita affidabili.
La sfida, oggi, non è solo normativa: riguarda anche il rapporto tra visibilità social e sicurezza alimentare. Il Dubai Chocolate, da simbolo virale di un dessert nuovo e colorato, è diventato il caso scuola di come il successo digitale possa superare, e a volte ignorare, i limiti imposti dalla legge e dalla prudenza.