Spunti di contabilità

La contabilità, evoluzione e nozioni generali

Come e perché nasce

In epoche remote, gli antichi popoli, specie quelli dediti al commercio, cominciano ad avvertire l’esigenza di allargare il loro orizzonte economico. E’ per queste motivazioni che muoverà i primi passi la scienza che ancora oggi chiamiamo contabilità.  Scopo nobile dunque, il suo, visto che riuscirà a seguire e supportare l’evolversi dei tempi.

Un percorso parallelo alle continue mutazioni politiche, sociali ed economiche dei diversi popoli che si avvicenderanno sul palcoscenico della storia. E in effetti essa riesce nell’intento, definendo, modellando e perfezionando i propri principi che andranno a confluire nei vari sistemi e metodi, attuali ancora oggi. Con l’ausilio di numerosi studiosi, sebbene di scuole di pensiero diverse, verrà riconosciuta quale una delle scienze essenziali per lo sviluppo dei popoli fino ai giorni nostri.

Economia di scambio evolve in commercio

Ma, per l’esattezza, cosa realmente sta cambiando, e cosa cambierà nel corso della storia, con la nascita del commercio? Tutto, in pratica. Presto ci si rende conto che giammai basterebbero gli scambi tra poche persone, tra poche famiglie. Per il cambiamento e la “crescita” occorrerà tralasciare le “piccole economie”. Le minuscole comunità familiari di erogazione non si mostrano certo bastevoli per il progetto di cambiamento che analizziamo.

Ed anche se effettuato tra più famiglie, quello, di sicuro, non è lo scambio che oggi conosciamo. C’è bisogno di terze persone e di comunità allargate. E quindi bisogna conteggiare, enumerare, trascrivere le partite, assegnandole alla singola persona o alla comunità. Da qui la nascita delle prime schede. Che si cominciano ad intestare per nominativi o ad intitolare per merci omogenee. Più schede, quindi, più importi, più mercanti.

Da qui l’esigenza di raggruppare, registrare, mettere ordine traendone profitti, prima   impensabili. Nascono col tempo i primi registri. E le colonne del dare e dell’avere, che detteranno i principi della contabilità: la quadratura, l’equivalenza tra addebiti ed accrediti. La titolarità dei beni inizia ad essere indispensabile. Ed inoltre quella ricchezza familiare, confusa e statica, insieme, cui si fatica ad attribuire un valore, fa lentamente posto ad una ricchezza dinamica con tanto di “crescita o diminuzione” a seconda se si offre o si cerca. Si affermano in tal modo i vari concetti di patrimonio, di proprietà, di alienazione od acquisizione dei beni.

E si scopre la convenienza dell’affare. Tutti presupposti per le prime regole contabili. Ma anche dei primi principi giuridici negli scambi commerciali. Vanno a coniarsi i termini di debito e di credito nel lessico contabile. Compare il patto, antesignano del nostro contratto, col quale sorgono, insieme, obblighi e diritti. Per onorare tali obblighi o per far valere i contrapposti diritti nascono così i reali scambi di danaro. La moneta farà da detonatore per l’affermazione del conto, autentica cellula originaria del nuovo mondo economico-contabile. Con il conto si sarà in grado di distinguere le entrate dalle uscite, i costi dai ricavi, le attività dalle passività, il dare dall’avere, i crediti dai debiti. Dal saldo del conto, già i primi mercanti traggono utili informazioni. Si avrà conferma delle prime aspettative, si farà strada il concetto dell’ambìto risultato, che in seguito chiameremo “utile”.

Dalla carta al digitale

Fino a pochi anni fa, l’unico supporto per lo sviluppo e la rappresentazione di tale “scienza” è stato quello della carta. Gli uffici sono stati affiancati, per decenni, da archivi enormi, pieni zeppi di faldoni, registri, fatture, classificatori di ogni genere ed anche documenti importanti e delicati. Oggi invece ci ritroviamo in piena digital transformation. In ufficio lo scanner è diventato un’apparecchiatura essenziale per trasformare la carta in files. Già, la digitalizzazione.

Che, come tutte le innovazioni, porta con sé pro e contro non da poco. La sicurezza dei dati tradotti, il risparmio di tempo per i dipendenti addetti, la velocità nel reperire notizie e documenti, la dematerializzazione della carta, con riflessi positivi sull’ambiente, sono vantaggi di rilievo. Di contro, però, bisogna si tenga conto delle difficoltà da parte delle aziende nell’investire capitali e forze di lavoro, che spesso trovano riscontro solo sul lungo termine. Insieme con una mentalità imprenditoriale, spesse volte conservatrice, fino alla diffidenza. E se fosse giustificata la nostalgia, per i vecchi contabili, per il giornalmastro?

Pasquale Alfano

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