
Rimborso NASPI: cosa sapere - (centrostudifinanza.it)
Per chi riceve la NASpI, la gestione del rimborso può presentare alcune criticità da valutare con attenzione. Come orientarsi
La presentazione della dichiarazione dei redditi rappresenta un obbligo anche per i contribuenti che si trovano in stato di disoccupazione o che percepiscono un ammortizzatore sociale come la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Il Modello 730/2025 rimane uno degli strumenti più utilizzati per regolare la propria posizione fiscale, grazie alla sua semplicità di compilazione e alla gestione semplificata di eventuali rimborsi o debiti fiscali. Tuttavia, per chi riceve la NASpI, la gestione del rimborso può presentare alcune criticità da valutare con attenzione.
Il Modello 730/2025 consente ai contribuenti di affidare la gestione dei conguagli fiscali al sostituto d’imposta, che nella maggior parte dei casi è il datore di lavoro o l’ente pensionistico. Questa modalità permette di ricevere eventuali rimborsi direttamente in busta paga o nella mensilità della pensione, oppure di compensare debiti fiscali con trattenute dirette.
Per i lavoratori dipendenti, i rimborsi spettanti arrivano generalmente a partire da luglio, mentre i pensionati li ricevono con le mensilità di agosto o settembre. Ma come funziona per chi percepisce la NASpI? In questo caso, l’INPS assume il ruolo di sostituto d’imposta, gestendo il pagamento dei rimborsi direttamente sull’indennità di disoccupazione.
Come ottenere il rimborso con la NASpI e le criticità temporali
Per i percettori di NASpI, la procedura di accredito del rimborso fiscale è sostanzialmente automatica e con tempi ridotti, purché il beneficiario stia ancora percependo l’indennità nel momento in cui il rimborso viene erogato. Tuttavia, la NASpI è una prestazione temporanea, calcolata sulla base delle settimane contributive degli ultimi quattro anni e con una durata pari alla metà delle settimane contributive maturate.

Se la NASpI dovesse terminare prima dell’accredito del rimborso previsto dal Modello 730/2025, il contribuente rischia di non ricevere il pagamento o di subirne un ritardo significativo. Questa situazione rappresenta una criticità importante, soprattutto per chi non ha certezza di mantenere il diritto all’indennità fino al momento del conguaglio fiscale.
Quando si prevede che la NASpI possa cessare prima della ricezione del rimborso, è consigliabile valutare alternative alla modalità con sostituto d’imposta INPS:
- Presentare il Modello 730 senza sostituto d’imposta: in questo caso non si coinvolge l’INPS nella gestione del rimborso, che sarà erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Il beneficiario dovrà fornire le coordinate bancarie per l’accredito o riceverà un assegno vidimato da incassare presso una banca.
- Optare per il Modello Redditi Persone Fisiche (PF): questa scelta consente una maggiore autonomia nella gestione fiscale. Anche in questo caso il rimborso è erogato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Queste soluzioni, sebbene comportino tempistiche più lunghe per la ricezione del rimborso, riducono il rischio di blocchi procedurali o di mancato accredito dovuti alla cessazione della NASpI.
Nel caso in cui dal Modello 730 emergano debiti fiscali, il contribuente deve effettuare i versamenti attraverso il Modello F24, rispettando le scadenze fissate dal calendario fiscale:
– 30 giugno (o 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%) per saldo e primo acconto;
– 30 novembre per il secondo acconto o pagamento unico.
Se invece emerge un credito, è possibile compensarlo con altri tributi o richiederne il rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate.
La decisione relativa alla modalità di presentazione della dichiarazione deve essere presa considerando le scadenze inderogabili:
- Il Modello 730/2025 (sia ordinario che precompilato) deve essere trasmesso entro il 30 settembre 2025.
- Il Modello Redditi Persone Fisiche deve essere presentato entro il 31 ottobre 2025.