
La normativa di riferimento e le responsabilità del proprietario(www.centrostudifinanza.it)
La cura delle piante e delle siepi che si affacciano su spazi pubblici comporta responsabilità precise e, se trascurata.
In particolare, quando le piante invadono marciapiedi, strade o altre aree pubbliche, si configura un rischio per la sicurezza stradale e pedonale che il legislatore punisce severamente.
L’articolo 29 del Codice della strada, rubricato “piantagioni e siepi”, disciplina in modo chiaro gli obblighi dei proprietari di terreni confinanti con strade, marciapiedi e altre aree pubbliche. Il testo normativo stabilisce che il proprietario deve mantenere le piante e le siepi in modo tale da non intralciare o danneggiare la viabilità, garantendo un passaggio libero e sicuro per pedoni, ciclisti e veicoli.
Un aspetto centrale riguarda la potatura dei rami che si sviluppano oltre il confine della proprietà e che possono ostacolare la visibilità della segnaletica stradale o ridurre lo spazio di passaggio. La mancata osservanza di questi obblighi non solo può generare situazioni di pericolo ma anche esporre il trasgressore a sanzioni amministrative molto pesanti.
Inoltre, la normativa impone che, in caso di eventi meteorologici avversi come temporali o altre calamità naturali, qualora un albero cadesse o invadesse la sede stradale, il proprietario è tenuto a rimuoverlo nel più breve tempo possibile per ripristinare la sicurezza della circolazione.
Sanzioni previste e casi concreti di violazione
Chi non provvede alla manutenzione necessaria, lasciando ad esempio una siepe crescere in modo incontrollato fino a invadere un marciapiede o la carreggiata, rischia una multa che può arrivare fino a 679 euro. La fascia di sanzione prevista va da un minimo di 169 euro a un massimo di 679 euro, a seconda della gravità e della recidività della violazione.
Oltre alla sanzione pecuniaria, vi è anche un obbligo di ripristino a carico del trasgressore. In presenza di opere abusive o di modifiche non autorizzate che coinvolgano la sede stradale, il proprietario dovrà infatti provvedere, sempre a sue spese, alla rimozione delle opere e al ritorno alla situazione originale, nel rispetto delle normative vigenti.
Un esempio classico è quello di un cittadino che, non effettuando la potatura regolare delle siepi confinanti con un marciapiede pubblico, ne riduce lo spazio di passaggio al punto da impedire il transito pedonale, creando un pericolo soprattutto per persone con disabilità o bambini. In questi casi, oltre al rischio di incidente, scatta l’intervento delle autorità con la conseguente sanzione.

Spesso chi si dedica al giardinaggio domestico tende a sottovalutare le implicazioni legali che derivano dalla gestione di piante e siepi confinanti con aree pubbliche. La normativa vigente impone invece un’attenta valutazione delle condizioni delle piante per evitare che queste diventino un rischio per la sicurezza pubblica.
La cura del verde privato non è quindi solo una questione estetica o di benessere personale, ma si configura come un obbligo civico e legale. Il rispetto delle norme consente di prevenire incidenti e di mantenere la sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici.
In particolare, è fondamentale che i proprietari effettuino potature regolari, rimuovano tempestivamente rami pericolanti e mantengano le piantagioni in condizioni tali da non compromettere la visibilità della segnaletica stradale. Ciò è particolarmente importante in aree ad alta densità di traffico pedonale e veicolare.
Il mancato rispetto di questi doveri, oltre a comportare rischi concreti per la sicurezza, può tradursi in sanzioni amministrative considerevoli e in obblighi onerosi di ripristino.