
Permessi 104 radoppiati in questi casi - centrostudifinanza.it
L’integrazione tra i permessi del lavoratore disabile e del familiare caregiver si inserisce così in una visione più ampia di tutela sociale.
La normativa italiana tutela in modo specifico i lavoratori che si trovano a dover assistere familiari con disabilità grave, offrendo permessi retribuiti particolari. Tra queste, la Legge 104 del 1992 rappresenta un pilastro fondamentale, prevedendo la possibilità di assentarsi dal lavoro fino a tre giorni al mese per fornire assistenza.
Tuttavia, nuove interpretazioni e chiarimenti normativi hanno aperto la strada a una gestione più flessibile e vantaggiosa di questi permessi, soprattutto nei casi in cui la persona con disabilità sia anche un lavoratore attivo.
I permessi retribuiti previsti dalla Legge 104
La Legge 104/1992 tutela i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari, prevedendo permessi retribuiti che consentono ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, di assentarsi dal lavoro per assistere un parente con handicap grave, riconosciuto ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della stessa legge.
In aggiunta, anche il lavoratore con disabilità grave ha diritto a tre giorni di permesso mensile per dedicarsi alla propria cura personale. Questi giorni possono essere frazionati anche in ore, con piena retribuzione.
Quando è possibile il cumulo dei permessi 104
Un aspetto poco noto ma di grande rilevanza riguarda il cumulo dei permessi 104, ossia la possibilità di accumulare fino a sei giorni di permesso mensile in determinate situazioni.
Ad esempio, un figlio disabile che lavora ha diritto ai suoi tre giorni di permesso mensile per la propria condizione. Parallelamente, un genitore che assiste lo stesso figlio disabile può richiedere altri tre giorni di permesso per l’attività di assistenza. Questo significa che, complessivamente, la famiglia può usufruire di un totale di sei giorni al mese di permessi retribuiti.
Questa interpretazione è stata formalmente confermata dall’INPS con la circolare n. 39 del 2023, che specifica come il diritto del lavoratore disabile a usufruire dei permessi non precluda quello del caregiver familiare, purché siano soddisfatti i requisiti di legge.

Un’altra situazione contemplata è quella in cui il lavoratore disabile sia anche caregiver di un altro familiare con disabilità grave. In questo caso, il lavoratore può cumulare i tre giorni per la propria disabilità con ulteriori tre giorni per assistere il familiare, riconoscendo così una doppia funzione di beneficiario e prestatore di assistenza.
Benefici e impatti pratici del cumulo dei permessi 104
Il riconoscimento del cumulo dei permessi rappresenta un’importante misura di flessibilità e supporto nella gestione del lavoro e dell’assistenza familiare. Consentendo fino a sei giorni di permesso retribuito al mese, la normativa aiuta a distribuire equamente l’impegno assistenziale senza gravare eccessivamente su un singolo caregiver.
In particolare, nelle famiglie con situazioni complesse, dove più membri sono coinvolti sia come disabili che come assistenti, questa possibilità di cumulo facilita la conciliazione tra esigenze lavorative e bisogni di cura, migliorando la qualità della vita di tutti.