
zecche in estate: cosa fare (subito) se si viene punti-centrostudifinanza.it
Occhio alle zecche nel periodo estivo: ecco come bisogna comportarsi, nel caso in cui si venga punti da una di esse.
C’è qualcosa di profondamente magico nella stagione estiva. Sembra quasi che in questi mesi il mondo si risvegli e la nostra energia sia molto più elevata. Le giornate si allungano, le vacanze sono in arrivo, la pausa pranzo al mare o al parco, gli aperitivi con gli amici, il tempo trascorso con i familiari.
Le città si svuotano, le spiagge si riempiono, i parchi si animano di risate, picnic, corse e passeggiate serali. In estate, tutto ha un sapore diverso, più leggero e allo stesso tempo più denso e intenso.
Ma insieme alla bellezza di questa stagione arriva anche un cambio profondo delle nostre abitudini: stiamo più fuori, più a lungo, spesso immersi nella natura. Ci rifugiamo nei boschi per cercare frescura, attraversiamo sentieri di campagna, ci sdraiamo sull’erba in cerca di quiete o ci avventuriamo in escursioni all’aria aperta per respirare libertà.
Eppure, è proprio quando ci lasciamo avvolgere da questo incanto che rischiamo di dimenticare qualcosa. Insetti, zanzare e zecche, diventano compagni silenziosi di queste esperienze. Pochi lo sanno, ma le zecche prosperano in ambienti specifici, in apparenza innocui, come prati alti, sottoboschi umidi, pascoli e sentieri poco battuti. Luoghi che scegliamo per rilassarci, ma che sono terreno fertile per le zecche.
I medici, ogni anno, tornano a ricordarci che la prevenzione è il primo alleato. Soprattutto è davvero importante essere consapevoli di cosa va fatto, e cosa non va assolutamente fatto, dopo essere stati punti.
Zecche: i medici ci dicono cosa dobbiamo fare subito, se veniamo punti
Rimuovere una zecca non è solo questione di prontezza, ma di precisione. Soprattutto durante la stagione estiva, il rischio di essere punti è superiore che durante gli altri periodi dell’anno.

Il pericolo è tanto più insidioso, in quanto la zecca passa inosservata e, allo stesso tempo, il tempo gioca un ruolo cruciale. Più a lungo resta attaccata alla pelle, più aumenta la possibilità che trasmetta agenti patogeni. Le conseguenze, in questi casi, possono essere davvero gravi.
I gesti più istintivi, come versare un po’ d’alcol, soffocarla con olio o vaselina, possono rivelarsi, in verità, dei gravi errori comuni e possono addirittura aggravare la situazione.
I medici ci consigliano un metodo semplice quanto infallibile per rimuoverla, ma che richiede estrema attenzione. Bisogna utilizzare pinzette a punte sottili, afferrare la zecca il più vicino possibile alla pelle e tirare delicatamente, con un leggero movimento rotatorio. C’è da dire che, oltre alle pinzette, in commercio esistono anche strumenti appositi, pensati per rendere questa operazione ancora più sicura.
Una volta rimosso il parassita, è essenziale disinfettare la zona con prodotti disinfettanti trasparenti, in modo da poter rilevare eventuali arrossamenti. Se necessario, estrarre con strumenti sterilizzati, come ago o pinzette, la parte rimasta sotto pelle. È assolutamente necessario usare dei guanti, mentre si estrae la zecca ed evitare nel modo più assoluto il contatto a mani nude.
Dopo aver estratto la zecca, non dobbiamo abbassare la guardia, ma mantenerci vigili e monitorare i segni del nostro corpo. Vanno evitati antibiotici “preventivi” e pomate che possano mascherare segnali importanti.
Meglio tenere d’occhio la pelle e, per i 30 giorni successivi alla puntura, e non sottovalutare sintomi come febbre, dolori articolari, stanchezza immotivata o un alone rossastro che si allarga. In questi casi, va contattato immediatamente il medico, che ci dirà come comportarci in modo adeguato.