
Rischio decurtazione NASpI - (centrostudifinanza.it)
La gestione della NASpI per i precari è al centro di un importante aggiornamento normativo che introduce misure più rigorose
Il giro di vite disposto in caso di mancata partecipazione a corsi di formazione o a percorsi di politica attiva del lavoro. L’attenzione è rivolta soprattutto a coloro che usufruiscono dell’indennità di disoccupazione nel settore scolastico, dove la precarietà è un fenomeno diffuso e strutturale.
La misura si inserisce in un quadro più ampio di riforme volte a migliorare l’efficienza del mercato del lavoro e a promuovere l’occupabilità, con particolare attenzione alle categorie più fragili, come i precari del comparto scolastico.
NASpI per i precari: la normativa vigente
L’indennità di disoccupazione NASpI rappresenta un sostegno economico fondamentale per i lavoratori precari della scuola che si trovano senza lavoro tra un incarico e l’altro. Tuttavia, per incentivare il reinserimento nel mercato del lavoro e migliorare le competenze professionali, la normativa prevede l’obbligo di partecipare a corsi di formazione o a specifici percorsi di politica attiva del lavoro. La mancata adesione a tali programmi comporta una penalizzazione economica rilevante.

Secondo la nota recentemente diffusa dalla Regione Lombardia, in caso di inadempienza, l’importo mensile della NASpI viene ridotto di un 25% rispetto al trattamento spettante. Questa misura di decurtazione si applica a partire dalla mensilità successiva alla segnalazione del mancato rispetto degli obblighi formativi, con l’obiettivo di stimolare un atteggiamento proattivo nei confronti della formazione professionale e della ricerca attiva di un impiego.
Per i precari della scuola, spesso impegnati in contratti a termine o supplenze brevi, il rischio di perdere una quota significativa della NASpI rappresenta una criticità non trascurabile. La formazione obbligatoria, infatti, può risultare difficile da conciliare con le esigenze lavorative e personali, specie in un contesto in cui la continuità del lavoro non è garantita.
Tuttavia, questa stretta normativa vuole essere uno stimolo alla valorizzazione delle competenze e all’aggiornamento continuo, indispensabili in un settore come quello scolastico, in cui le richieste di professionalità sono in costante evoluzione. La Regione Lombardia ha ribadito la necessità di un sistema di politiche attive del lavoro che favorisca, attraverso la formazione e il supporto, il reinserimento occupazionale, soprattutto per i gruppi più vulnerabili come i lavoratori precari.
Per evitare la decurtazione della NASpI, i beneficiari devono iscriversi e partecipare attivamente ai corsi di formazione professionale o ai percorsi previsti dai centri per l’impiego che collaborano con la Regione Lombardia. L’offerta formativa è ampia e comprende aggiornamenti sulle metodologie didattiche, competenze digitali, gestione della classe e altre aree strategiche per il miglioramento del profilo professionale.
La partecipazione ai programmi viene monitorata attraverso specifici sistemi di controllo e certificazione della frequenza. L’assenza ingiustificata comporta la segnalazione alle autorità competenti, con conseguente applicazione della riduzione del 25% sulla mensilità NASpI. È quindi fondamentale che i lavoratori siano informati e supportati per rispettare questi obblighi, evitando così penalizzazioni economiche.