
Condizionatore tornerà a raffreddare subito se usi questo trucco - centrostudifinanza.it
Il condizionatore non funziona bene? La causa potrebbe essere un filtro sporco. Scopri quando cambiarlo, come riconoscerlo e ogni quanto sostituirlo per risparmiare e respirare meglio.
Quando l’estate si fa pesante e le giornate sembrano infuocate, il condizionatore diventa un alleato irrinunciabile. Eppure capita spesso di accenderlo e notare che l’aria non è più fresca come una volta. Prima di pensare a guasti o chiamare un tecnico, c’è un controllo semplice da fare: verificare il filtro. Molto più spesso di quanto si immagini, il calo di prestazioni è causato da un filtro intasato, pieno di polvere e detriti.
Il filtro è il cuore nascosto del condizionatore
Non tutti ci fanno caso, ma il filtro dell’aria è un elemento fondamentale. Serve a trattenere polveri, peli, pollini e altre impurità, migliorando la qualità dell’aria in casa. Quando però si riempie e si compatta, l’aria non passa più: il flusso rallenta, il raffreddamento si riduce, il consumo energetico sale.
Secondo le analisi più recenti, cambiare un filtro sporco con uno pulito può ridurre i consumi del 5-15%. Una differenza che si sente sulla bolletta e che si traduce anche in meno stress per il motore del climatizzatore, che lavora meglio e dura di più.

Il controllo è banale: basta estrarre il filtro e guardarlo contro luce. Se non si vede attraverso, è ora di cambiarlo.
La sostituzione richiede pochi passaggi:
Spegnere il condizionatore, per evitare rischi.
Trovare il filtro, spesso all’interno dell’unità o nel pannello del ritorno d’aria.
Rimuoverlo, valutare le condizioni, e inserire il nuovo filtro nella direzione corretta (indicata dalla freccia sulla cornice).
Ogni quanto va cambiato e perché non esiste una regola unica
Non esiste una scadenza universale. La frequenza dipende da come e dove si vive, dal tipo di filtro e dall’uso dell’impianto. Chi ha animali in casa dovrebbe controllare il filtro ogni tre settimane. In ambienti polverosi o con traffico elevato, il cambio può servire ogni due o tre mesi. In zone a clima mite dove l’aria condizionata si usa poco, bastano due cambi l’anno.
Anche il tipo di filtro conta. Quelli con MERV più alto trattengono più particelle, ma si sporcano prima. Una filtrazione più efficace richiede anche più manutenzione.
Cambiare il filtro regolarmente non è solo una questione di efficienza, ma anche di salute. Un filtro pulito riduce allergeni, odori e inquinanti. In un’estate che promette di essere tra le più calde, un condizionatore in forma è la migliore difesa contro afa e spese inutili. E spesso, la differenza comincia proprio da lì: da un pezzo di plastica nascosto dietro una griglia.