
Stacca subito questa spina se vuoi buttare quasi 100 euro - centrostudifinanza.it
Molti elettrodomestici continuano a consumare energia anche in stand-by. Basta staccare una spina per risparmiare fino a 87 euro l’anno. Ecco quali dispositivi controllare.
Ogni mese, al momento dell’arrivo della bolletta elettrica, torna quel senso sgradevole di sorpresa e preoccupazione. Il costo dell’energia ha raggiunto livelli che mettono in difficoltà sempre più famiglie italiane. Cercare strategie per ridurre i consumi è diventato ormai un obbligo, ma pochi sanno che un solo elettrodomestico lasciato collegato può far salire la bolletta anche di decine di euro. Il problema non è tanto il suo utilizzo, quanto il consumo nascosto quando resta attaccato alla corrente anche senza funzionare. Eppure, basta staccare la spina per bloccare questo spreco invisibile.
Nel mirino ci sono quei dispositivi che usiamo quotidianamente, ma che spesso dimentichiamo accesi o collegati. Non tutti sono indispensabili in funzione continua. E alcuni, come televisori, computer o bollitori, continuano ad assorbire corrente anche quando sembrano spenti. La differenza, alla lunga, si sente eccome sul totale da pagare.
I dispositivi che consumano anche da fermi: come riconoscerli e quanto costano davvero
Non serve che un elettrodomestico sia acceso per consumare energia. Molti dispositivi presenti in casa continuano ad assorbire elettricità in stand-by. Il dato che preoccupa di più arriva dalla caldaia elettrica, che anche spenta può arrivare a bruciare fino a 6 kWh di energia al giorno. In un anno, questo può significare una spesa extra fino a 87 euro, senza nemmeno essersene accorti.

Anche lavastoviglie, lavatrice, forno elettrico, computer da scrivania e televisori rientrano tra gli apparecchi che, se lasciati collegati alla presa, continuano a erodere energia. Un fenomeno spesso ignorato, ma reale: secondo i dati più recenti, 4 italiani su 5 lasciano i dispositivi in modalità riposo, convinti che così non consumino. In realtà, lo stand-by può rappresentare fino al 10% dei consumi elettrici complessivi in una casa media.
Discorso a parte per dispositivi come il congelatore, che ovviamente non possono essere scollegati, ma il punto è capire quando si può interrompere l’alimentazione. Ad esempio, bollitori, console da gioco, decoder TV o stufe elettriche portatili, se inutilizzati per ore o giorni, vanno disconnessi fisicamente dalla presa.
In termini pratici, spegnere completamente un router, un monitor secondario o una multipresa non filtrata può sembrare un gesto banale, ma ripetuto ogni giorno diventa un’abitudine redditizia. Per chi lavora da casa, la differenza si nota: un computer in stand-by può consumare tra 30 e 50 watt/ora, anche se non viene toccato per mezza giornata.
Casa smart, ma attenzione ai consumi invisibili: come intervenire senza rinunce
Negli ultimi anni si parla spesso di domotica, automazione domestica e casa intelligente, ma la tecnologia ha i suoi limiti. Anche una smart home può rivelarsi un pozzo di consumi se non viene gestita con attenzione. I dispositivi intelligenti spesso restano attivi h24, anche solo per ricevere comandi vocali o aggiornarsi. Questo vale per assistenti digitali, lampadine wi-fi, telecamere di sorveglianza, aspirapolvere automatici.
La soluzione non è rinunciare alla tecnologia, ma gestirla meglio. Utilizzare multiprese con interruttore permette di scollegare più apparecchi insieme con un solo gesto. Oppure si possono installare timer programmabili o prese smart, che staccano l’alimentazione dopo un certo orario. In ogni caso, ciò che conta è sapere cosa consuma e quando, senza affidarsi solo alla percezione.
Un errore molto comune, infatti, è pensare che “se non lo uso, non consuma”. Ma le statistiche parlano chiaro: i consumi fantasma pesano ogni anno per decine di euro in più a famiglia. Moltiplicati per milioni di abitazioni, significano anche tonnellate di energia sprecata a livello nazionale. E basta poco per invertire la tendenza.