
Sospensione dell’adeguamento automatico: le novità della manovra - centrostudifinanza.it
Nel quadro delle prossime riforme previdenziali, il Governo italiano ha annunciato il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile.
Questa decisione rappresenta un significativo cambio di rotta rispetto all’automatismo introdotto negli anni scorsi, che prevedeva un progressivo innalzamento dei requisiti pensionistici in linea con l’aumento dell’aspettativa di vita.
Il meccanismo automatico di adeguamento dell’età pensionabile, concepito per mantenere l’equilibrio finanziario del sistema previdenziale in un Paese con un rapido invecchiamento demografico, avrebbe comportato per il 2028:
- l’aumento da 67 anni a 67 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia;
- il passaggio da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese per la pensione anticipata degli uomini;
- l’innalzamento da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese per la pensione anticipata delle donne.
Tuttavia, come confermato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal sottosegretario Claudio Durigon, questa automaticità sarà sospesa per adeguare le regole pensionistiche a un mercato del lavoro sempre più caratterizzato da carriere discontinui e difficoltà contributive. Al momento, resta incerto se il congelamento riguarderà solo l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia o anche i requisiti per la pensione anticipata basata sui contributi.
«L’età minima per accedere alla pensione non supererà i 67 anni almeno fino al 2029», ha ribadito Giorgetti, sottolineando la volontà dell’esecutivo di evitare un ulteriore inasprimento delle condizioni pensionistiche nel prossimo quinquennio.
Le preoccupazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio
L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), guidato dalla professoressa Lilia Cavallari, ha espresso un giudizio prudente sulla decisione del Governo. Secondo l’Upb, l’automatismo legato all’aspettativa di vita è uno strumento cruciale per la trasparenza e la prevedibilità delle politiche pensionistiche, poiché permette di distribuire in modo equo il rischio demografico tra le generazioni e di preservare l’equilibrio strutturale tra spesa pensionistica e prodotto interno lordo.
La presidente Cavallari ha ricordato il precedente del 2019, quando fu applicato un blocco parziale dell’adeguamento per specifiche categorie di lavoratori, come quelli impegnati in mansioni gravose, e per alcune forme di pensionamento anticipato. Anche quella misura è tuttora in vigore e potrebbe rappresentare un modello per la nuova sospensione, eventualmente supportata da correttivi finanziari come le cosiddette finestre mobili.
Oltre agli aspetti di sostenibilità finanziaria, l’Upb ha evidenziato il rischio che, senza un adeguamento basato sull’aspettativa di vita, le pensioni future possano risultare insufficienti, soprattutto per i giovani e per chi ha avuto carriere lavorative frammentate. L’analisi tecnica dell’Upb indica che le prestazioni previdenziali manterranno un livello accettabile solo se il mercato del lavoro garantirà carriere continue e adeguatamente remunerate. In caso contrario, la sospensione del meccanismo automatico potrebbe compromettere l’equità intergenerazionale e aumentare il ricorso agli strumenti assistenziali pubblici.

Giancarlo Giorgetti, nato a Cazzago Brabbia nel 1966, è ministro dell’Economia e delle Finanze dal 22 ottobre 2022 nel governo guidato da Giorgia Meloni. Figura di spicco della Lega per Salvini Premier, Giorgetti vanta una lunga carriera politica iniziata negli anni ’90 e vanta esperienze come presidente della Commissione Bilancio della Camera e ministro dello Sviluppo Economico nel governo Draghi.
La sua formazione in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano e il ruolo di commercialista gli conferiscono competenze specifiche nel settore economico-finanziario. Giorgetti è noto per la sua attenzione alle dinamiche di bilancio pubblico e per un approccio pragmatico che tiene conto delle esigenze sia di sostenibilità finanziaria sia di sviluppo economico.
La scelta di sospendere l’aumento automatico dell’età pensionabile si inserisce in un più ampio tentativo di adeguare il sistema previdenziale italiano alle nuove realtà del mercato del lavoro, caratterizzato da carriere spesso discontinue e da una crescente difficoltà nel garantire contributi regolari e sufficienti.
Questa decisione rappresenta un punto focale della prossima legge finanziaria e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti e confronti tra Governo, parti sociali e istituzioni economiche nei prossimi mesi. L’equilibrio tra sostenibilità finanziaria, equità intergenerazionale e adeguatezza delle pensioni rimane al centro del dibattito politico e tecnico.