Perché dovresti andare subito al Caf ad aggiornare i modelli: l’esperto spiega come fare a non perdere i soldi

Perché dovresti andare subito al Caf ad aggiornare i modelli - centrostudifinanza.it
L’INPS ha bloccato l’erogazione dell’Assegno Unico per chi non ha aggiornato l’ISEE. Famiglie penalizzate e arretrati persi senza possibilità di recupero.
L’Assegno Unico Universale, destinato ai nuclei familiari con figli a carico, è uno degli strumenti principali adottati in Italia per contrastare la povertà minorile e sostenere il reddito delle famiglie. Eppure, ogni anno, migliaia di beneficiari si trovano a fronteggiare problemi nei pagamenti. Da luglio 2025, il problema ha colpito un numero particolarmente elevato di famiglie: i versamenti sono stati interrotti per mancanza di un ISEE aggiornato, condizione essenziale per il calcolo dell’importo spettante.
Il sistema prevede che ogni anno, entro il 30 giugno, venga presentata una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per aggiornare l’ISEE. Senza questo adempimento, l’INPS non è autorizzato ad accreditare l’importo completo e, in automatico, assegna solo la quota base di circa 57 euro mensili. Chi ha saltato la scadenza non solo ha perso il diritto alla somma piena, ma non potrà nemmeno recuperare le mensilità arretrate di marzo, aprile, maggio e giugno.
Migliaia di famiglie penalizzate da ritardi e disguidi
Molti degli esclusi non si sono accorti della scadenza, o si sono imbattuti in difficoltà burocratiche che hanno rallentato l’invio della documentazione necessaria. In altri casi, a pesare è stata la convinzione errata che bastasse il modello ISEE già presentato nei mesi precedenti. Ma il sistema dell’Assegno Unico non prevede proroghe né eccezioni: chi non presenta una DSU nuova entro la fine di giugno, resta escluso dal calcolo pieno per il resto dell’anno.

Il risultato è un taglio netto dell’importo mensile e l’impossibilità di vedersi riconosciute le mensilità perse. Una situazione che ha colpito soprattutto famiglie numerose e nuclei con figli minori a carico, in cui l’assegno rappresentava un’entrata fissa e significativa. Alcuni CAF, nelle giornate successive al 30 giugno, hanno segnalato un afflusso anomalo di famiglie in difficoltà che chiedevano chiarimenti o tentavano di regolarizzare la propria posizione. Il supporto dei Centri di Assistenza Fiscale resta oggi l’unico canale per chi vuole rientrare nel sistema e tornare a ricevere l’importo completo. Ma anche con un ISEE aggiornato ora, i mesi perduti non verranno più recuperati.
Accreditamenti dal 20 luglio e importo ridotto per chi ha dimenticato l’ISEE
Secondo le comunicazioni diffuse dall’INPS, l’accredito degli importi relativi a luglio è previsto a partire dal 20 luglio 2025. Le famiglie che hanno aggiornato in tempo la propria DSU e che non presentano modifiche significative nella situazione economica, riceveranno l’assegno senza variazioni.
Per chi ha invece trasmesso l’ISEE in ritardo, l’importo resterà fissato al minimo previsto per legge. Nessuna eccezione, nemmeno per chi ha presentato la documentazione pochi giorni dopo la scadenza. L’Istituto nazionale ha chiarito che solo i nuovi importi, a partire dal mese successivo all’aggiornamento, potranno riflettere i dati reali del nucleo familiare. Ma il blocco estivo dei pagamenti, in molti casi, ha già creato danni concreti: spese sospese, bollette rinviate, rate scolastiche saltate.
Il sistema dell’Assegno Unico resta fondamentale per l’equilibrio economico di tante famiglie italiane, ma continua a mostrare punti critici sul piano della gestione operativa. La rigidità delle scadenze e la mancanza di un sistema di avviso o notifica preventivo rendono il meccanismo particolarmente penalizzante per chi si affida a consulenze esterne o ha poca dimestichezza con le pratiche online. Una falla, insomma, che ogni anno si ripresenta con la stessa puntualità e che rischia di rendere inefficace uno degli strumenti più rilevanti del welfare nazionale.