
Normativa comunale e proprietà dei cassonetti(www.centrostudifinanza.it)
La questione del gettare la spazzatura nei bidoni collocati davanti a un palazzo diverso dal proprio è un dubbio che spesso si presenta.
Innanzitutto, la prima verifica da fare riguarda il regolamento comunale, che disciplina la gestione dei rifiuti nel territorio di competenza. In Italia, infatti, la materia è affidata agli enti locali, che con propri provvedimenti organizzano i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Questi regolamenti definiscono anche il comportamento atteso dai cittadini, indicano i diversi tipi di cassonetti per la raccolta differenziata e stabiliscono le sanzioni in caso di inosservanza.
È importante sottolineare che i cassonetti per la spazzatura indifferenziata sono di proprietà dell’amministrazione comunale e non dei singoli condomini o palazzi. Pertanto, salvo diversa indicazione contenuta nel regolamento locale, non è possibile impedire ai residenti di un edificio di utilizzare i cassonetti posizionati in prossimità di un altro stabile. Questo significa che, in assenza di norme specifiche, buttare i rifiuti nei bidoni di un altro palazzo non configura un illecito.
Tuttavia, per evitare incomprensioni, è sempre consigliabile informarsi presso il proprio Comune sulle regole specifiche applicate nel territorio di residenza.
Differenze tra cassonetti comunali e contenitori monofamiliari
Diversa è la situazione per quanto riguarda i contenitori monofamiliari, utilizzati per la raccolta differenziata “porta a porta”. In questo caso, i bidoncini o sacchetti assegnati a ogni nucleo familiare diventano di proprietà o sono concessi in comodato d’uso gratuito dall’ente gestore del servizio.
Chi possiede questi contenitori ha il diritto di vietarne l’utilizzo a persone estranee, poiché la responsabilità per eventuali errori nella raccolta differenziata ricade sul possessore. Se, ad esempio, un bidoncino contenesse rifiuti non conformi alla categoria prevista, la sanzione amministrativa sarebbe comminata al titolare del contenitore.
Un altro scenario da considerare riguarda chi risiede in aree dove è attivo il sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti, detto “porta a porta”, e decide invece di conferire i propri rifiuti in cassonetti collocati in comuni o quartieri limitrofi dove tale servizio non è in vigore.
Questo comportamento costituisce una violazione della normativa comunale, poiché si utilizza un servizio pubblico senza esserne autorizzati. In questi casi, le autorità possono intervenire con sanzioni e controlli per garantire il rispetto delle regole e la corretta gestione dei rifiuti.

Un aspetto spesso frainteso riguarda la proprietà dei rifiuti una volta che sono stati conferiti nei cassonetti. Non appena la spazzatura viene gettata, essa non appartiene più né al cittadino che l’ha conferita né all’edificio antistante al cassonetto, ma diventa proprietà del Comune.
Da ciò deriva che, se qualcuno rovista nei bidoni o sottrae rifiuti, commette un furto nei confronti dell’ente locale e non del singolo cittadino. Anche se questo comportamento può ledere la privacy, ad esempio nel caso di documenti personali recuperati dai sacchetti, solo il Comune ha la legittimità per procedere penalmente contro i responsabili.
Sintesi delle condizioni per utilizzare i bidoni di un altro palazzo
Per riassumere, è possibile gettare la spazzatura nei bidoni collocati davanti a un altro edificio a condizione che:
- Il regolamento comunale non disponga diversamente, in particolare per quanto riguarda l’uso di cassonetti specifici assegnati a determinate utenze o aree.
- Chi conferisce i rifiuti non abiti in un’area dove è in vigore la raccolta differenziata “porta a porta”, evitando così di utilizzare impropriamente i cassonetti comuni di altri quartieri o comuni.
Gli enti locali, come il Comune di Milano, continuano a implementare e aggiornare le proprie normative per ottimizzare la gestione dei rifiuti, favorendo la raccolta differenziata e il rispetto delle regole per il bene dell’ambiente e della comunità.