
Questa funzione sul telefono condivide i tuoi dati - centrostudifinanza.it
Ogni smartphone conserva informazioni su posizione, abitudini e navigazione. Android e iOS attivano il tracciamento fin dal primo avvio: ecco come disattivarlo davvero.
Ogni giorno teniamo lo smartphone in tasca, lo usiamo per inviare messaggi, leggere le notizie, prenotare un volo o controllare il saldo del conto corrente. Tutto questo ha un costo invisibile: una quantità enorme di dati personali viene raccolta, archiviata e condivisa. Spesso senza che l’utente se ne accorga. Gran parte di queste funzioni, infatti, è attiva di default già alla prima accensione del dispositivo, e resta operativa fino a quando non viene disattivata manualmente. Posizione, abitudini di navigazione, applicazioni utilizzate, pubblicità visualizzate: tutto viene monitorato, incrociato, profilato.
Google conserva i tuoi movimenti, le ricerche e perfino quanto tempo resti su un’app
Quando si utilizza un account Google su Android o anche solo su app come Gmail, Maps o Chrome, si attivano in automatico almeno tre raccolte di dati: l’attività web e app, la cronologia delle posizioni e la personalizzazione degli annunci. Tutte operazioni che permettono al sistema di sapere cosa cerchi, dove vai, cosa guardi e per quanto tempo.
L’attività web e app tiene traccia delle ricerche, dei siti visitati, dei contenuti visualizzati nelle app, e registra anche quante volte interagisci con una determinata funzione. La cronologia delle posizioni invece crea una mappa dei tuoi spostamenti, giorno dopo giorno, localizzando i luoghi che frequenti più spesso. Infine, i dati così raccolti alimentano il motore di pubblicità personalizzate, in grado di mostrarti annunci in linea con le tue preferenze, o almeno con ciò che l’algoritmo ritiene tali.

Per interrompere questa raccolta basta andare nell’app Google, accedere al proprio account, entrare nella sezione Dati e privacy, quindi selezionare Attività web e app e Cronologia delle posizioni e disattivare entrambi gli interruttori. Ma questo non ferma del tutto il tracciamento.
Anche senza GPS Android e iOS continuano a localizzarti: ecco come fermarli
Quello che molti non sanno è che disattivare il GPS non basta. I sistemi Android e iOS utilizzano anche Wi-Fi, Bluetooth e rete mobile per triangolare la posizione dell’utente. Basta camminare per strada con il telefono in tasca per lasciare una traccia digitale precisa del percorso. Su Android, questa attività inizia dalla prima accensione del dispositivo e continua in modo costante, anche senza aprire alcuna app.
Per provare a fermare questo meccanismo, bisogna accedere alle Impostazioni, cercare la sezione Posizione, disattivare l’interruttore principale e poi entrare nella voce Migliora precisione per spegnere anche Scansione Wi-Fi e Scansione Bluetooth. Non è una procedura definitiva, ma riduce notevolmente la capacità del sistema di tracciare ogni movimento.
Lo stesso vale per i dispositivi Apple. Anche su iPhone, i servizi di localizzazione sono attivi in automatico. Il sistema registra gli spostamenti, i luoghi visitati, le ricerche fatte nei dintorni. Se si usano app che richiedono la posizione, come le mappe o le piattaforme social, i dati raccolti possono essere utilizzati per offrire consigli, pubblicità e suggerimenti personalizzati.
Per intervenire, bisogna andare su Impostazioni > Privacy e sicurezza > Servizi di localizzazione, disattivare l’interruttore, poi tornare su Tracciamento e spegnere le opzioni per ogni singola app. Anche qui il sistema proverà a convincerti a lasciarle attive, ma il controllo rimane nelle mani dell’utente.