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“Sta per scoppiare bolla d’aria calda intensa in Italia”: meteorologo mette tutti in allerta

L’allerta del metereologo: si prevede una bolla d’aria calda di grande intensità sull’Italia. La situazione sarà allarmante.

Daniele Ingemi, meteorologo riconosciuto a livello nazionale e certificato secondo gli standard WMO, ha anticipato le condizioni meteorologiche previste per il mese di luglio in Italia, evidenziando una situazione particolarmente critica. Secondo le sue analisi, un imponente anticiclone di origine africana si insedierà stabilmente sull’Europa meridionale, generando un’ondata di calore prolungata e intensa, che interesserà in particolare la Penisola italiana e altre aree del Mediterraneo.

Un’estate 2025 dominata da un anticiclone subtropicale

Secondo le previsioni elaborate da Ingemi, a partire dal 22 giugno 2025, l’Italia sarà avvolta da un robusto promontorio anticiclonico subtropicale che porterà temperature eccezionalmente elevate, accompagnate da un clima afoso, soprattutto nelle grandi città. Questa situazione si tradurrà in un caldo intenso e persistente, con picchi che supereranno frequentemente i +35°C e, in alcune zone, localmente anche i +40°C.

Questa configurazione meteorologica non è un fenomeno isolato: l’Europa meridionale, comprendente la penisola iberica, quella italiana e i Balcani, sarà interessata da una vasta bolla di aria calda e secca proveniente dai deserti del Maghreb. La massa d’aria calda si estenderà in modo significativo, coinvolgendo Francia, Svizzera, Regno Unito, Germania, Penisola Iberica e Balcani occidentali, dove si attendono anomalie termiche positive ben al di sopra della media stagionale.

Bolla di caldo intenso sull’Italia – centrostudifinanza.it

In netto contrasto, l’Europa orientale e parte della Scandinavia sperimenteranno condizioni più fresche, con anomalie termiche negative. Tuttavia, per il Mediterraneo centrale e l’Europa centro-occidentale, la tendenza è verso un clima di estrema stabilità e siccità, con un persistente deficit pluviometrico che aggrava le condizioni di scarsità idrica e pone rischi concreti per agricoltura e risorse naturali.

Le proiezioni sino alla metà di luglio indicano che il caldo e la stabilità atmosferica saranno difficili da scalfire. Tra il 7 e il 14 luglio, il modello europeo prevede un consolidamento del campo di alta pressione in quota, configurando un vero e proprio blocco meteorologico. Questa condizione bloccherà l’arrivo di perturbazioni organizzate sul Mediterraneo, favorendo l’espansione della bolla calda su quasi tutto il continente, eccezion fatta per l’estremo nord-est.

Le anomalie termiche positive diventeranno generalizzate, con temperature elevate e precipitazioni estremamente scarse. Le poche piogge previste saranno limitate a sporadici fenomeni pomeridiani di scarsa rilevanza. L’Europa centrale, in particolare, continuerà a soffrire per la siccità, con conseguenze rilevanti per gli ecosistemi locali, l’agricoltura e la disponibilità idrica.

Daniele Ingemi sottolinea come questa situazione possa rappresentare un importante campanello d’allarme in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici, che stanno ridefinendo il volto delle estati mediterranee, con ondate di calore sempre più frequenti, intense e prolungate.

Impatti e sfide ambientali per l’Europa mediterranea

L’Europa meridionale, definita geograficamente dalle penisole iberica, italiana e balcanica, è una delle aree più vulnerabili al cambiamento climatico. Il clima mediterraneo, un tempo caratterizzato da estati miti e piacevoli, sta diventando sinonimo di caldo estremo e siccità prolungata. Queste condizioni mettono sotto pressione l’agricoltura, le risorse idriche e il benessere della popolazione, soprattutto nelle zone urbane dove l’effetto isola di calore amplifica la percezione del disagio termico.

Inoltre, il deficit di precipitazioni previsto rischia di aggravare ulteriormente la situazione, con possibili ripercussioni anche sull’ecosistema e sulla gestione delle risorse naturali. Secondo Ingemi e altri esperti, l’estate 2025 potrebbe segnare un punto di svolta nella consapevolezza della necessità di adottare strategie di adattamento e mitigazione per affrontare le sfide imposte dal riscaldamento globale.

Il meteorologo, che da anni collabora con importanti testate giornalistiche e istituzioni scientifiche, continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione, fornendo aggiornamenti tempestivi per supportare le decisioni di enti pubblici e privati in ambito agricolo, energetico e sanitario.

Romana Cordova

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