
Perchè in estate si fa fatica a dormire a causa del caldo? - centrostudifinanza.it
Come le alte temperature disturbano il sonno e influenzano la salute e perchè di notte è così difficile dormire e si riposa male?
Con l’arrivo delle ondate di caldo estive, molte persone riscontrano difficoltà a dormire bene durante la notte. Le alte temperature notturne, soprattutto quando non scendono sotto i 20 gradi, come accade frequentemente in molte aree d’Europa e del Nord America, compromettono il riposo e causano stanchezza e malessere al risveglio. Ma quali sono le ragioni fisiologiche dietro questo fenomeno?
Il legame tra temperatura corporea e qualità del sonno
Il corpo umano segue un orologio biologico interno, chiamato zeitgeber, che regola il ritmo sonno-veglia e la temperatura corporea. Durante la notte, la temperatura interna si abbassa naturalmente di circa un grado per favorire l’addormentamento e il mantenimento delle diverse fasi del sonno. Questa riduzione del calore corporeo avviene grazie a un meccanismo di vasodilatazione che sposta il calore dal centro del corpo verso mani e piedi, zone ricche di vasi sanguigni che facilitano la dispersione termica.
La melatonina, un ormone secreto dalla ghiandola pineale al calar del buio, svolge un ruolo cruciale in questo processo, agendo da regolatore dell’orologio interno e contribuendo all’allargamento dei vasi sanguigni periferici. Tuttavia, quando la temperatura della stanza da letto resta elevata, il corpo fatica a dissipare il calore e la termoregolazione viene compromessa, rendendo difficoltoso l’addormentamento e provocando risvegli notturni.
Secondo gli esperti, la temperatura ideale per un ambiente dove si dorme dovrebbe oscillare tra i 15 e i 19 gradi, variando in base alle caratteristiche individuali. Oltre questo intervallo, il corpo è costretto a impegnarsi maggiormente per mantenere l’equilibrio termico, con conseguenze negative sul riposo.

Un’analisi condotta su oltre 47mila persone in 68 paesi ha rivelato che l’aumento della temperatura notturna di un grado provoca una perdita significativa di ore di sonno, con effetti più marcati in chi vive già in climi caldi, nelle donne, negli anziani e nei paesi a basso reddito. Le donne, ad esempio, si raffreddano più rapidamente la sera, ma il loro maggior contenuto di grasso sottocutaneo rallenta la dispersione del calore durante la notte. Gli anziani, invece, producono meno melatonina, con conseguente difficoltà a mantenere un buon equilibrio termico.
Le fasi del sonno e l’impatto del caldo
Il sonno si articola in quattro fasi principali: veglia, sonno leggero, sonno profondo e fase REM. L’intero ciclo dura circa 90 minuti e si ripete più volte nel corso della notte. Il sonno profondo è particolarmente importante perché rallenta la respirazione e l’attività cerebrale, permettendo al cervello di consolidare i ricordi e di rigenerarsi. Tuttavia, questa fase è estremamente sensibile alla temperatura ambientale.
Le conseguenze di un sonno insufficiente si manifestano con effetti sullo stato mentale, irritabilità, cali nelle funzioni cognitive e alterazioni dell’umore.
L’attenzione a questi aspetti diventa sempre più cruciale, dato che con il cambiamento climatico la perdita di ore di sonno notturno causata dal caldo è destinata ad aumentare, con possibili impatti significativi sulla salute pubblica e sulle performance cognitive a livello globale.