
La bellezza delle Alpi Retiche. Foto: IG, @celli55 - centrostudifinanza.it
Il turismo esperienziale e la riscoperta di angoli meno conosciuti contribuiscono a valorizzare un territorio che unisce bellezza e cultura.
Nel cuore delle Alpi Retiche e delle Alpi Orobie, la Valtellina si rivela una meta estiva ideale per chi desidera immergersi in paesaggi montani incontaminati, lontano dai percorsi turistici più frequentati.
Tra vette che superano i 3000 metri, boschi, antichi borghi e tradizioni enogastronomiche, questa valle lombarda al confine con il Cantone svizzero dei Grigioni, offre un ventaglio di esperienze autentiche per escursionisti di ogni livello.
Un turismo “slow” tra natura e benessere
Per vivere appieno la magia della Valtellina segreta, il ritmo consigliato è quello “slow”, un approccio che permette di apprezzare ogni dettaglio della natura e delle tradizioni locali. Il territorio che si estende lungo circa 120 chilometri è perfetto per attività come trekking e mountain bike, con itinerari adatti sia ai principianti che agli appassionati più esperti.
Le Alpi Retiche e le Orobie costituiscono una palestra naturale dove rigenerare corpo e mente. In particolare, la riscoperta del turismo esperienziale e dei prodotti a chilometro zero valorizza la cultura enogastronomica della zona: oltre ai celebri pizzoccheri, da non perdere sono i biscottini al burro artigianali di Prosto, un vero piacere per il palato.
Silvoterapia e mindfulness nel cuore del Bosco dei Bordighi
Una delle esperienze più rigeneranti si svolge nella Riserva Naturale Bosco dei Bordighi, un’area protetta di 50 ettari che si estende tra Albosaggia, Faedo Valtellino e Montagna in Valtellina. Qui si può praticare la silvoterapia, una antica tecnica terapeutica che utilizza il contatto diretto con gli alberi per favorire il benessere fisico ed emotivo.

Questo metodo, già conosciuto dai Druidi e dagli antichi Romani, si concretizza in semplici gesti come l’abbraccio di un tronco o lunghe passeggiate a passo lento tra i sentieri boschivi. Alternare camminate a momenti di meditazione consapevole, concentrandosi sul respiro e sui suoni della natura, rappresenta una pratica alla portata di tutti per liberare la mente dallo stress quotidiano.
I borghi “fantasma” di Savogno e Dasile: tra storia e leggenda
Nel suggestivo scenario della Valchiavenna, a pochi chilometri dal confine svizzero, si trovano due tra i più affascinanti borghi abbandonati della Valtellina: Savogno e Dasile. Immersi nel verde a quasi mille metri di quota, questi villaggi, spesso definiti “città fantasma”, offrono un viaggio nel tempo dove il silenzio e le leggende si intrecciano.
Savogno, raggiungibile attraverso 2886 gradini che scendono verso le Cascate dell’Acquafraggia, è abitato da poche persone ma mantiene intatto il suo fascino storico, con baite fiorite e la casa parrocchiale dove visse don Guanella nel XIX secolo. Poco più in alto, Dasile stupisce con le sue caratteristiche costruzioni in legno e pietra e panorami mozzafiato sulla valle.
Arte sacra e barocco nascosto: la chiesa di San Giacomo a Roncaglia
Un’altra perla poco conosciuta della Valtellina è la chiesa di San Giacomo nella frazione di Roncaglia, situata nella zona chiamata Costiera dei Cech, a 719 metri di altitudine nel comune di Civo. Questa chiesa barocca, edificata nel XVIII secolo sull’area di una precedente costruzione quattrocentesca, sorprende per la ricchezza delle decorazioni interne.
Gli affreschi di Pietro Bianchi, gli stucchi di Agostino Silva e la pala d’altare di Carlo Innocenzo Carloni, raffigurante la Madonna con Bambino e San Filippo Neri, sono solo alcune delle opere che rendono questo luogo di culto un vero scrigno d’arte sacra. Da non perdere anche la chiesetta di San Bernardo, raggiungibile con una breve passeggiata, che custodisce affreschi altrettanto preziosi.
Questi itinerari e attività rappresentano solo alcune delle molteplici opportunità offerte da una Valtellina che sa sorprendere con la sua natura rigogliosa, le tradizioni autentiche e un patrimonio artistico spesso nascosto ai più.