Vacanze in posti esotici? Cosa devi fare per prevenire infezioni da virus tropicali

Cosa devi fare per prevenire infezioni da virus tropicali - centrostudifinanza.it
L’estate riporta l’attenzione sui rischi legati ai virus trasmessi da zanzare, come Dengue e West Nile. In Italia, i focolai aumentano: prevenzione e nuove tecnologie diventano cruciali per contenere la diffusione.
Con l’arrivo della bella stagione, cresce il numero di persone in partenza verso destinazioni tropicali e mete lontane, ma con la voglia di scoprire il mondo aumenta anche il rischio di contrarre virus trasmessi da insetti, un pericolo sempre meno remoto anche in Europa. Nel 2024 l’Italia ha segnalato oltre duecento casi autoctoni di Dengue, un dato preoccupante che fa emergere con forza la necessità di informare e preparare i viaggiatori.
Il fenomeno è legato al cambiamento climatico che altera la distribuzione delle Malattie Tropicali Neglette (NTD). Patologie una volta circoscritte ai paesi equatoriali ora si fanno strada anche in ambienti temperati, grazie all’espansione delle zanzare vettori.
Nel dettaglio, Fano, nelle Marche, ha registrato 86 contagi locali di Dengue, mentre il primo caso autoctono di West Nile del 2024 è stato individuato a Modena. L’anno precedente si erano già contati 332 casi di West Nile in Italia, con 27 decessi, confermando una diffusione ormai sistemica.
Le autorità sanitarie monitorano da vicino l’evoluzione della situazione. Intanto, la ricerca scientifica si concentra su soluzioni tecnologiche per contenere l’avanzata del rischio.
Come proteggersi prima e durante un viaggio in zone a rischio
Chi programma viaggi verso aree tropicali o regioni dove si sono verificati casi di Dengue e West Nile deve prendere precauzioni serie per evitare il contagio. L’uso quotidiano di repellenti per zanzare, l’abbigliamento coprente, soprattutto in colori chiari, e la presenza di zanzariere in stanze e finestre sono essenziali. Dove possibile, è consigliabile dormire in ambienti climatizzati.

Chi soggiorna in zone a rischio dovrebbe controllare che non vi siano ristagni d’acqua nelle vicinanze, poiché è lì che le zanzare depongono le uova. Anche la fascia oraria gioca un ruolo: le zanzare portatrici del virus Dengue pungono prevalentemente di giorno, mentre quelle responsabili del West Nile sono attive al tramonto e all’alba.
In alcune aree geografiche, è disponibile un vaccino contro la Dengue. Non è obbligatorio, ma per chi prevede soggiorni lunghi o viaggi frequenti può essere una misura preventiva importante, da valutare con il proprio medico prima della partenza.
Viaggiare informati e consapevoli, dunque, è il primo passo per godersi una vacanza sicura, senza brutte sorprese al ritorno.
L’innovazione scientifica come alleata nella lotta ai virus emergenti
Sul fronte della ricerca, le soluzioni in fase di sviluppo promettono di migliorare notevolmente la gestione dei focolai virali. Le tecnologie basate su intelligenza artificiale consentono di anticipare le aree a rischio, analizzando i dati ambientali e sanitari in tempo reale.
Anche il gene editing applicato alle zanzare è una frontiera che si sta esplorando per limitare la trasmissione del virus. Alcuni progetti internazionali mirano a modificare il patrimonio genetico degli insetti in modo da renderli meno infettivi, riducendo così il rischio per la popolazione.
In parallelo, i nuovi dispositivi diagnostici portatili permettono di individuare in pochi minuti la presenza di virus in un determinato territorio. Questi strumenti possono essere utilizzati direttamente sul campo, anche in zone isolate, rendendo più efficace il contenimento del contagio.
Lorenzo Colombo, responsabile tecnologico di Ulisse Biomed, ha sottolineato il ruolo centrale della cooperazione tra enti di ricerca e sanità pubblica: “Solo attraverso un approccio integrato, che unisca prevenzione personale e sviluppo scientifico, possiamo davvero limitare la diffusione dei virus tropicali in Europa”.
In un mondo che cambia, e in cui i confini tra “tropicale” e “mediterraneo” si fanno sempre più sottili, saper prevedere, riconoscere e intervenire può fare la differenza tra un contagio evitato e un’epidemia incontrollata.