
WhatsApp sotto attacco, una nuova truffa sta circolando in rete - centrostudifinanza.it
Una nuova truffa su WhatsApp coinvolge falsi operatori di YouTube: ecco come funziona e come difendersi da chi promette soldi facili per “like” e commenti.
Negli ultimi mesi si è diffuso in Italia un nuovo schema di truffa su WhatsApp, che sfrutta l’immagine della piattaforma YouTube per carpire fiducia e denaro alle vittime. I malintenzionati si presentano come presunti collaboratori del colosso video e promettono guadagni immediati in cambio di piccole azioni online, come mettere “mi piace” o commentare contenuti specifici. Ma dietro la promessa di soldi facili si nasconde una strategia ben calibrata per svuotare i conti bancari.
Il meccanismo è studiato per sembrare credibile. Il truffatore, usando un linguaggio cordiale, propone un primo incarico semplice e invia una piccola somma come anticipo. Questo gesto serve ad abbassare le difese della vittima, convincendola che l’opportunità sia reale. In seguito arriva la richiesta decisiva: versare una cifra maggiore, con la promessa che verrà restituita moltiplicata. A questo punto, chi paga non riceve più risposta. Il denaro svanisce e l’utente scopre solo allora di essere caduto in un inganno.
WhatsApp sotto attacco: come agisce la truffa del finto incarico YouTube
Il nome di YouTube viene usato come esca. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun contatto verificabile. Solo un messaggio su WhatsApp, spesso inviato da un numero non italiano. I truffatori puntano a generare fiducia con promesse semplici, sfruttando la popolarità della piattaforma video e la familiarità delle persone con contenuti social.
All’inizio il messaggio appare banale: un invito a collaborare con YouTube per promuovere video mettendo “like” o scrivendo commenti. In cambio viene promesso un piccolo pagamento, effettivamente inviato tramite bonifico o app di pagamento. Questa mossa è fondamentale: rende il raggiro più convincente. Dopo il primo contatto, l’interlocutore propone di “aumentare la collaborazione” chiedendo un piccolo investimento.

Chi accetta invia anche 100 o 200 euro, attratto dalla prospettiva di riceverne 500 o più. In quel momento, il truffatore scompare. Il numero viene disattivato, e ogni tentativo di recupero fallisce. Le segnalazioni si moltiplicano, ma il sistema si basa su numeri anonimi, spesso gestiti tramite SIM estere o account clonati.
Le autorità e le stesse piattaforme social segnalano che YouTube non contatta mai gli utenti in questo modo, né richiede alcun bonifico per collaborazioni. La truffa colpisce proprio per la sua apparente semplicità: un sistema che fa leva sulla speranza e su promesse che sembrano troppo belle per essere false.
Come difendersi dalle frodi via messaggi: strategie concrete per non cadere nella rete
Le difese principali restano la prudenza e l’attenzione ai dettagli. In nessun caso vanno condivisi dati sensibili, numeri di conto, codici bancari o documenti personali tramite messaggi privati. È importante anche evitare di rispondere a contatti sconosciuti, soprattutto se propongono offerte, premi o guadagni.
WhatsApp mette a disposizione strumenti di sicurezza, come la verifica in due passaggi, che consente di proteggere l’account da accessi non autorizzati. Ogni utente può anche bloccare e segnalare i numeri sospetti direttamente dall’applicazione. Un comportamento utile non solo per sé, ma anche per aiutare altri a non incappare negli stessi rischi.
Le associazioni per la tutela dei consumatori e la Polizia Postale invitano a diffidare sempre delle richieste di denaro inviate da sconosciuti e a consultare i canali ufficiali delle aziende coinvolte. Quando si parla di compensi online o collaborazioni, ogni passaggio dovrebbe essere tracciabile, con contratti scritti e verifiche formali.
Il fenomeno continua a crescere, ma resta ancora poco conosciuto tra gli utenti più anziani, spesso i più esposti a questo tipo di attacchi. Diffondere informazioni e segnalare i tentativi di frode può fare la differenza, aiutando a interrompere la catena e limitare i danni. La prevenzione è l’unico strumento realmente efficace in uno scenario digitale dove la truffa, oggi, può iniziare con un semplice messaggio.