L’azienda è l’insieme di mezzi e di persone che, organizzati dall’imprenditore, permettono di produrre beni o servizi.
Differenza con l’impresa
E’ d’uopo un distinguo tra azienda ed impresa, evidenziando che la prima costituisce lo strumento necessario per svolgere la seconda. Dunque l’impresa è “il fare, l’intraprendere”. L’azienda invece è il supporto di cui si serve l’imprenditore.
In ambito giuridico l’azienda è proprietaria dei beni che rappresentano il patrimonio aziendale; ed è anche depositaria di tutti i diritti e di tutte le obbligazioni che conseguono alla propria attività.
Dal punto di vista economico all’azienda spettano gli utili, ma anche l’accollo delle perdite. Più precisamente, il soggetto economico è rappresentato dalla persona o gruppo di persone che riesce a “prevalere” in maniera determinante (con maggioranze più o meno qualificate) nelle assemblee societarie.
I due profili, giuridico ed economico, coincidono nel caso di persona fisica. Od anche in presenza di voto unanime espresso dalla compagine sociale in assemblea.
Le varie classificazioni dell’azienda
In relazione allo scopo esistono aziende di erogazione o di produzione.
Le aziende di erogazione soddisfano in maniera diretta i bisogni del soggetto che ne fa parte: rientrano in questa categoria lo Stato, i Comuni, le Regioni ma anche la famiglia. Quest’ultima, in epoca remota, disponeva di cibo, vestiario ed altro, prodotti dagli stessi suoi componenti. La famiglia di oggi si procura tutto quanto necessario per i propri bisogni, attraverso danaro proveniente da salari, rendite e sussidi vari. Né più né meno come avviene per lo Stato o gli altri enti citati per i quali l’unica risorsa atta ad erogare servizi utili ai bisogni dei cittadini, componenti la comunità, è costituita in gran parte dalla imposizione fiscale. A seconda del soggetto giuridico le aziende di erogazione si classificano in pubbliche o private. Annoveriamo tra le prime i soggetti innanzi citati (enti pubblici) insieme con le Fondazioni (ospizi, orfanotrofi ecc.). Tra le private, oltre la famiglia, associazioni sportive, culturali e religiose.
Le aziende di produzione rappresentano in sostanza una evoluzione di quelle di erogazione. La famiglia di un tempo anzi descritta non si limita più all’autoconsumo ma comincia a proporre lo scambio dei suoi beni volutamente “sovraprodotti”, originando la nuova concezione del lavoro specializzato. I due ultimi fattori, scambio e specializzazione, determinano la nascita dell’azienda di produzione. E’ bene notare che l’azienda di erogazione soddisfa i bisogni di coloro che ne fanno parte. L’azienda di produzione invece ha lo scopo di soddisfare i bisogni di ognuno (da qui il modo indiretto).
Quasi tutte le aziende di produzione hanno scopo di lucro.
Sotto il profilo del soggetto giuridico le aziende si classificano in pubbliche e private.
L’azienda Stato
Tra le prime si riscontrano lo Stato, gli Enti locali e varie Istituzioni di beneficenza ed assistenza.
Di contro le aziende private possono essere individuali o collettive. Le individuali sono generalmente di entità modesta. Anche se, negli ultimi anni, si stanno affermando aziende che giuridicamente si avvalgono di società ma il cui “dominio economico” è appannaggio di una sola persona (c.d. società unipersonali).
E’ anche utile distinguere l’azienda autonoma dall’azienda dipendente. L’azienda individuale è tipicamente autonoma in quanto nella figura del proprietario si riscontra sia la funzione direttiva che quella volitiva. Se viceversa le due funzioni sono separate parleremo di azienda dipendente: in una Società per Azioni l’Organo Amministrativo (con funzioni direttive) relaziona i Soci (funzione volitiva); anche lo Stato è un’azienda dipendente. Il Governo, che svolge funzioni direttive, dà conto al Parlamento, organo di tipo volitivo. Lo stesso fanno le Giunte comunali e regionali nei confronti dei rispettivi Consigli.
Secondo la grandezza le aziende sono piccole, medie e grandi. I parametri che misurano la grandezza di un’azienda sono svariati per cui i contorni delle tre tipologie non sempre sono netti. Si va infatti dall’estensione territoriale al numero dei dipendenti, passando per il giro d’affari annuo ed il valore del capitale.
Le aziende possono anche essere divise o indivise. Sono divise in presenza di più stabilimenti, quando esistono filiali o succursali, quando gli uffici risiedono in posti diversi dalla sede principale, o in presenza di più depositi. Talvolta l’azienda, pur con una sede unica, è da considerarsi divisa se al suo interno esistono più unità produttive, meglio se dotate di una certa autonomia.